Pescara. Settimana di fuoco per Zemanlandia che, dopo la sussultante vittoria diretta che ha permesso l’aggancio al Sassuolo, tenta di staccarsi solitaria al secondo posto con il recupero interno contro la Juve Stabia, e tornare a giocarsi la vetta sabato pomeriggio in casa del Cittadella.
Se il treno viaggia spedito perché cambiare i vagoni? Sembra questa la filosofia del capotreno boemo, che per il recupero di domani pomeriggio contro le ‘vespe’ della Juve Stabia non pare voler cambiare nessuno degli undici biancazzurri vincenti contro il Sassuolo. La stanchezza prevedibile per tre scontri in sette giorni non lo spaventa, sicuro dei mezzi e del metodo che spreme da sempre le sue squadre fin dal precampionato, per raccoglierne i frutti in corso, quando le altre arrivano col fiato corto al primo caldo primaverile: “E’ fisiologico che con il cambio di stagione si risente e c’è bisogno di un adattamento, ne risentono tutti”, ha detto il tecnico del Pescara oggi nella conferenza stampa della vigilia, “ma sul grado di preparazione siamo ancora messi bene e non avremo problemi alla lunga”. Gli affaticamenti li lascia altri altri, Zdenek, tra i biancazzuri “non vedo nessuno stanco, che non ce la fa”, pertanto, “cambiamenti ci possono stare ma non dovuti alla fatica”. Ragionando per esclusione: se il tridente delle meraviglie è intoccabile e senza pari, Balzano e Zanon sono un vero e proprio valore aggiunto, Capuano e Romagnoli hanno mostrato qualche defiance ma non hanno alternative proponibili, i dubbi possono vertere esclusivamente in mediana. Anche qui, però, Verratti ha definitivamente sciolto ogni dubbio agli occhi del boemo, non fosse altro per i riflettori internazionali e per il divario tecnico che Togni difficilmente potrebbe recuperargli; Cascione, oltre alla diga interdittoria, va sempre ad un passo dalla rete e anche sabato scorso solo il miracolo sulla linea di Pomini gli ha negato l’esultanza; Nielsen rimane ipotetica vittima sacrificale per poter concedere più spazi in rosa, con Kone e Gessa che risentono dell’ombra del danese ultimo arrivato a limitare le glorie della promessa ivoriana e del vecchio senatore. “In questo momento sono quei tre che mi danno più sicurezza”, precisa però Zeman, lo stesso che dice: “La formazione la dà l’altoparlante dello stadio”, ma in pratica ha inciso nello sguardo l’undici fisso che può portarlo in alto.
Se per lui la certezza è data dalla fiducia, nel suo contrapposto sulla panchina dei campani i dubbi sono dettati dalle condizioni fisiche del bomber Sau, figlio calcistico del maestro di Praga, uscito malconcio dal derby giocato con la Nocerina. Accanto al lituano Danilevicius Pierino Braglia potrebbe schierare il nigeriano Mbakogu: la concretezza del primo e il dribbling del secondo sono le caratteristiche più temute da mister doppiazeta. Le vespe, come il loro insetto simbolo, non spiccano per ordine tattico sul rettangolo verde, ma non lesinano in aggressività e dinamismo. Sono il quarto attacco della categoria, con 40 reti all’attivo, ma la porta di Seculin è stata bucata ben 37 volte. A difenderla ci saranno Molinari e De Bode, mentre Balzaneddu e Di Cuonzo volano sulle fasce destra e sinistra. Il ‘4’ di centrocampo varierà per l’assenza dello squalificato Scozzarella, con l’ipotesi Davì in vantaggio su Caserta per accompagnare Mezavilla sulla corsia centrale, mentre le ali saranno Raimondi e Zito.
Fischio d’inizio alle 18:30 affidato al signor Leonardo Baracani di Firenze (Posado-Crispo): per un martedì da leoni.
Daniele Galli