RIVIERA BANCA RIMINI – LIOFILCHEM ROSETO 71-53 (17-6; 17-15; 23-18; 14-14)
RIMINI: Tassinari 14, Mladenov, Rossi, Scarponi 5, Rivali 6, Arrigoni 6, Bedetti 15, Rinaldi, Fabiani 4, D’Argenzio, Masciadri 12, Saccaggi 9. Coach Mattia Ferrari
ROSETO: Zampogna 11, Di Emidio, Bassi, Mei 6, Ruggiero 6, Pastore 7, Amoroso 16, Mraovic, Nikolic 5, Serafini 2. Coach Danilo Quaglia
Tiri da due Rimini 12/22, Roseto 11/26. Tiri da tre 11/31, 8/29. Tiri liberi 14/15, 7/10. Rimbalzi 27 (24+3), 38 (26+12)
Niente da fare per la Liofilchem Roseto, che vede svanire la possibilità di conquistare la promozione in Serie A2 al PalaFlaminio, dove la Riviera Banca Rimini trionfa 71-53 e torna nella seconda categoria nazionale dopo 11 anni. Dopo 5’ equilibrati quantomeno nel punteggio, il quintetto del neo papà Mattia Ferrari trova un parziale di 14-0 a cavallo fra primo e secondo quarto: da quel momento in poi è stato un autentico dominio dei romagnoli, scesi in campo con tutt’altra determinazione e concentrazione rispetto alla gara di venerdì; ben poco da salvare invece nella prova odierna dei biancazzurri (19 palle perse, contro le 8 di Rimini), che hanno incontrato difficoltà sotto ogni punto di vista (ad eccezione dei rimbalzi) e con il solo Amoroso (ed in parte Ruggiero) a salvare la faccia al cospetto di un avversario tornato ad essere più forte.
Dopo un errore per parte, Rimini sigla il primo canestro della gara con Bedetti da tre punti. Roseto fatica a sbloccarsi, anche per merito della difesa arcigna del quintetto locale. Non si segna più al PalaFlaminio fino alla bomba di Mei dopo 3’20”, che dà il là ad altri siluri di Masciadri ed Amoroso. 6-6 al 5’. Le squadre continuano a ricorrere ripetutamente alla soluzione dalla lunga distanza, ma con risultati peggiori rispetto a qualche minuto prima. Gli errori proseguono fino ad un improvviso parziale riminese di 5-0 che induce tempestivamente Quaglia a chiamare time-out, senza ottenere frutti perché i suoi ragazzi non la buttano mai dentro e chiudono il primo quarto sotto 17-6.
Piove sul bagnato per la Liofilchem che subisce un’altra bomba di Bedetti. Zampogna interrompe la serie di quattordici punti consecutivi dei padroni di casa e poi Amoroso realizza da tre: Roseto torna -9 e time-out di Ferrari al 12’. La Riviera Banca torna a segnare col giovane Scarponi e con Rivali: questa volta è Quaglia a fermare il gioco. Bomba di Ruggiero, 24-14 al 15’. I biancazzurri accorciano ancora con i primi due punti di Nikolic ma Masciadri colpisce ancora da tre. Ferrari furioso dopo un paio di rimbalzi in attacco concessi dai suoi, che nell’ultima occasione subiscono da Amoroso il canestro del 29-21. Meglio Rimini nelle ultime battute del secondo periodo. Si va all’intervallo sul 34-21.
I biancorossi ripartono alla grande, trovando il bersaglio grosso con Bedetti e Masciadri; nel frattempo gli ospiti segnano un solo canestro da due con Pastore. Non finisce qui: mancava solo la bomba di Saccaggi a far male a Roseto, che sprofonda così sul -20 dopo 100 secondi della ripresa. La situazione per i ragazzi di Quaglia è addirittura peggiore al 25’ sul 50-26. Nonostante il punteggio li penalizzi notevolmente, i biancazzurri sembrano voler continuare a provare ancora a giocarsi le residue possibilità di rimonta ma al 30’ riescono a ridurre il gap solo marginalmente, sul 57-39.
La frazione finale si apre con la quarta tripla personale di Bedetti. Tassinari sigla il +23 mentre Roseto, già quasi completamente spalle al muro, non segna fino al 33’ quando arriva “un cucchiaio di brodino” con due punti del solito Amoroso. Pastore rende meno amara la sua serata con la tripla del -18. Quaglia si gioca il tutto per tutto con un time-out a meno di 6’ dalla fine. Alla ripresa del gioco però arriva l’ennesima mazzata con un pregevole assist di Tassinari per Arrigoni. 66-46 al 35’ e gara praticamente ad un passo dall’essere definitivamente chiusa. Le speranze per la Liofilchem vengono a diminuire secondo dopo secondo, anche perché il risultato rimane invariato per i successivi 100 secondi. Rimini +23 al 37’ e match virtualmente chiuso in modo irreversibile. La festa inizia con netto anticipo rispetto al suono della sirena, con abbracci e complimenti da parte di giocatori, panchina e dirigenti rosetani ai romagnoli, che chiudono in trionfo sul 71-53.