Chieti. Parlare dei pregi di una squadra che conduce il campionato dalle prime giornate è materia semplice e spesso stucchevole ma per riuscire a tener testa ad una tale corazzata può essere utile ricapitolare i punti di forza e tentare di trovare piccole falle in un meccanismo talmente ben lubrificato da produrre 30 punti in 19 partite. Partiamo dalla prestanza fisica di Cittadini e compagni, un fattore tutt’altro che trascurabile.
Nella vittoria esterna ai danni della nostra compagine, lo strapotere sotto le plance, evidenziato dai 14 rimbalzi offensivi conquistati (contro i cinque dei teatini) è stato fondamentale ai fini della vittoria. Il gioco sotto canestro però è soltanto una delle tante armi a disposizione di coach Diana, promosso nella scorsa stagione come capo allenatore dei bresciani, dopo tre anni di gavetta in qualità di vice.Non a caso la formazione lombarda è il secondo miglior attacco del girone con 80,2 punti di media a gara, 2.3 in meno di Roseto e quasi 10 in più del nostro, statistiche alla mano, il peggiore del nostro raggruppamento con 70,9 punti per match.
Le percentuali dei biancoblù però, dando un’occhiata ai dati, non sono di certo entusiasmanti: il team tira con il 36,9% da 2, con il 23,7% dall’arco e con un buon 80% ai liberi e vede in Hollis (figlio d’arte, il cui nome a Chieti non può che evocare dolci ricordi) il suo miglior realizzatore (17,4 punti di media), l’uomo con la miglior percentuale realizzativa da due (64%), mentre dalla linea dei sei metri e settantacinque il top scorer è l’ex di giornata, Marco Passera (43%). Dalla linea della carità invece, Holmes è glaciale, avendo messo a segno il 90% dei tiri e di conseguenza collocandosi come miglior realizzatore dalla lunetta. Gli assist sono affare del “Lobito” Juan Fernandez (4,4 per gara!) e il miglior rimbalzista della squadra è il già citato Damian Hollis (7,8 per match). La squadra ha perso in totale quattro partite (andata e ritorno con Roseto, in casa con Treviso e a Treviglio) e viene dalla vittoria esterna di Ravenna nell’anticipo della 19esima giornata, con il solito Hollis mattatore di serata con 27 punti.
La squadra soffre però di carenza di costanza in alcuni elementi, caratteristica che da un lato è deleteria per il team dal momento che giocatori dalle spiccate qualità, spesso forniscano prove a dir poco abuliche (ad esempio come quella dello stesso Hollis con Roseto, a referto con solo sei punti) ma dall’altro può essere un’arma a doppio taglio, visto che la mancanza di un leader assoluto può dare maggiore imprevedibilità al roster lombardo e responsabilizzare di volta in volta anche elementi non di spicco del roster. Figlia di questa imprevedibilità è sicuramente la disattenzione che spesso prende il team bresciano e che causa veri e propri blackout.Emblematico a tale proposito il match di andata giocato contro di noi, la capolista, dopo essere giunta alla pausa lunga sul + 14, nella sola terza frazione subì un contro parziale di 24-13 e solo grazie all’esperienza di alcuni suoi elementi (vedi il Lobito Fernandez che insieme all’espulso Bushati si caricò la squadra sulle spalle) riuscì a spuntarla, in un finale alquanto sofferto. Le Furie, per riprendere il filotto di vittorie interrotto dalle sconfitte con Ferrara e Imola, dovranno prestare molta attenzione sui tagliafuori a rimbalzo, avendo molta cura di non perdere l’uomo sotto canestro, non disdegnando il raddoppio di marcatura e forzando lo scarico da fuori dall’area, visto le non eccelse statistiche della squadra bresciana dall’arco. Gli uomini di coach Galli dovranno inoltre pensare ad una partita di grande intensità agonistica, trascurando ogni sorta di timore reverenzialee proponendo un approccio alla gara determinato e grintoso. Gara difficile, senza dubbio, ma da non approcciare con timidezza.