Alba Adriatica. Un fotogramma, estratto dalle riprese tv, e allegato al ricorso (per dimostrare che le cose sono andate in maniera diversa), per chiedere di annullare la decisione con la quale il giudice sportivo ha riscritto il risultato del derby di Eccellenza, Martinsicuro-Alba Adriatica.
E’ questa la tesi difensiva della società rossoverde, che nel reclamo inviato alla giustizia sportiva allega anche delle riprese televisive e dei fotogrammi, con i quali vuole dimostrare che il malanno accusato da Lorenzo Piergallini (costretto a lasciare il campo di gioco e poi ricoverato in ospedale) non sia stato originato dallo scoppio della bomba carta (o del grosso petardo che di si voglia), ma da un colpo al volto, involontario, che il giovane difensore avrebbe rimediato da un compagno di squadra in occasione dei festeggiamenti seguiti al gol del 2-2. E comunque prima del botto allo stadio. Questa è la linea difensiva dell’Alba Adriatica, che chiede, ovviamente, di annullare il 3-0 a tavolino (e dunque di confermare il risultato del campo dove si era imposta per 3-2, o in alternativa di rigiocare la partita). Gli aspetti tecnici del ricorso sono stati, in parte, sottolineati domenica sera da Marino Camaioni, diesse dell’Alba, ospite della trasmissione di Teleponte, Calcio d’Abruzzo. Durante lo stesso contenitore calcistico della domenica, è intervenuto telefonicamente anche il presidente del Martinsicuro, Vincenzo D’Angelo, che ha confutato la tesi di Camaioni. Ovviamente, la palla ora è rimandata, per l’esame del ricorso, alla giustizia sportiva.