Pescara: Perin, Terlizzi, Balzano, Capuano, Modesto (67’ Zanon), Nielsen, Bjarnason, Togni, Weiss (78’ Caprari), Abbruscato, Celik. In panchina: Pelizzoli, Crescenzi, Bocchetti, Soddimo, Colucci, Brugman, Quintero, Jonathas. Allenatore: Cristiano Bergodi.
Catania: Andujar; Alvarez (42’ Bellusci), Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Castro, Gomez (76’ Morimoto), Barrientos. In panchina: Frison, Terracciano, Potenza, Capuano, Augustyn, Rolin, Paglialunga, Ricchiuti, Doukara, Keko. Allenatore: Rolando Maran.
Reti: 22’ Celik, 35’ Barrientos, 95’ Togni
Arbitro: Andrea Romeo di Verona (Rubino-De Pinto)
Ammoniti: Izco, Barrientos, Celik
Celik con Weiss e Abbruscato: è Mervan lo svedese la carta jolly che Bergodi si gioca nell’anticipo della partita prenatalizia contro il Catania di Maran. Raramente, finora, Celik era stato ritenuto dal tecnico di Bracciano un interprete all’altezza del Pescara in rinascita dopo la partenza di Stroppa: stavolta, invece, azzecca la scelta.
La partenza è tutta dei siciliani, che in dieci minuti si esprimono con una scioltezza che pare segnare la gara sul segno 2. Al 3’ Castro sfreccia sulla trequarti e allarga per Gomez, che si porta sulla sinistra dell’area e conclude di prima con il mancino largo di pochissimo dall’incrocio dei pali. Al 10’ invece Castro approfitta dell’errato controllo di Terlizzi e ci prova personalmente, con una conclusione diagonale che taglia l’erbetta dell’area e batte Perin, ma non il palo alla destra del portiere ex Padova. E il Pescara balla. I biancazzurri provano a riscattarsi con un paio di spunti di Celik, ma il bersaglio più grosso colpito e quello ad un paio di metri sopra la traversa di Andujar. È comunque un Delfino che cresce, e al 22’ si porta in vantaggio grazie all’intervento ruvido di Terlizzi che innesca la ripartenza, Weiss riceve da Nielsen e si lavora la palla sulla sinistra, difesa catanese calamitata dallo slovacco che non si accorge di Celik che sopravviene sul limite dell’area: appoggio e tiro secco per lo svedese ed è 1-0. Dopo il vantaggio, però, il Pescara si siede e cede alla sufficienza. Sbaglia il controllo al 35’ Modesto, che cerca la leziosità sulla mediana e regala la palla buona a lanciare sulla destra Izco, che raccoglie e salta Bjarnason poi metterla sulla lunetta: lì, dimenticato dalla difesa proprio come Celik, c’è Barrientos che con un poderoso esterno destro di controbalzo prende in controtempo Perin e segna l’1-1. Lentamente, la squadra di Maran riprende autorità, ma fino all’intervallo si rende pericolosa una sola volta, con Marchese su schema da calcio d’angolo al 39’.
La ripresa si apre con il pepe in corpo per entrambe le formazioni. Al 6’ Celik, di prepotenza dopo aver avviato l’azione con Bjarnason grazie ad un appoggio di tacco, sgancia la bomba con il destro dai 25 metri: Andujar si distende e la devia sul fondo. Miracolo che trova il paio con quello di Perin al 10’st: staffilata di Spolli da fuori area che cambia traiettoria in corsa, ma il portierino biancazzurro non si fa sorprendere e ci mette i pugni. Poi la ribattuta di Marchese che trova la rete, ma Romeo annulla per fuorigioco su segnalazione del guardalinee. Dal piccante, però, in pochi minuti il Pescara rischia di passare a masticare amaro: Bergodi rinsalda la difesa con Zanon per lo spento Modesto al 23’st. E la scelta è immediatamente appagante: il difensore aquilano si oppone con la schiena all’incornata di Castro su calcio d’angolo indirizzata alle spalle dello spiazzato Perin. Davanti, però, gli adriatici poco riescono a pizzicare: Celik da sfogo a tutto il repertorio personale di finte e dribbling, ma sono le pezze d’appoggio a mancargli.Weiss che gli fa il verso non aiuta a mettere pressione dalle parti di Andujar: Bergodi intuisce l’inutilità della fase dello slovacco e lo sostituisce con Caprari a 10 minuti dal 90’. Redivivo solo il Catania, che nel finale mette paura a Perin, prima con il tiro di Barrientos, poi con Bellusci che trova la deviazione involontaria di Capuano: il portiere biancazzurro para la prima e riesce a deviare con la mano di richiamo la seconda conclusione da fuori area. Bergodi, però, rischia di azzeccare anche la scelta di Caprari, che si gioca la palla-match ad un minuto dalla fine: break e fuga a destra di Capuano chearriva dentro e serve in scivolata al centro per l’attaccante scuola Roma, deviazione precisa è puntuale ma Andujar si fa crescere le unghie e riesce miracolosamente a grattare la palla via dall’angolino basso. Quattro minuti di recupero allungano le speranze di vittoria casalinga, e all’ultimo dei 4 minuti di recupero Almiron atterra ingenuamente Nielsen fuori area: batte Togni, con una parabola magica che scavalca barriera e portiere. 2-1 sul triplice fischio.
Le lacrime del brasiliano bagnano la festa dei tifosi sugli spalti dell’Adriatico, già pronti a festeggiare il pareggio, quindi esaltati dal bottino pieno. Una vittoria che suggella la rinascita del Delfino con Bergodi al comando: Buon Natale Pescara.
Daniele Galli