L’Amatori Pescara supera l’Udas Cerignola (77-69), agguanta Campli e si issa nuovamente al secondo posto, anche se in coabitazione con altre squadre.
Pescara ritrova Grosso e Caverni e li lancia in quintetto, nonostante non siano in perfette condizioni. Cerignola, orfana di Sabbatino, inserisce nello starting five Marchetti e Markus. Dopo un primo vantaggio ospite, l’Amatori prende immediatamente il comando delle operazioni (7-3; 9-5; 13-7) con i primi sette punti biancorossi tutti ispirati da Ennio Leonzio. Caverni, in realtà, deve lasciare presto il campo perchè ha due falli sul groppone: entra D’Eustachio, segna cinque punti in un attimo e il coach ospite è costretto a fermare il gioco (18-9). Gli ospiti cercano di rientrare segnando quattro punti di fila, ma i canestri di Bini e Leonzio (per lui già 11 punti!) chiudono il tempino sul 25-13.
L’Amatori sembra avere il controllo delle operazioni ma, come già accaduto in altre partite, il secondo quarto segna un’inversione di tendenza. Cerignola intanto cambia assetto, affidando il playmaking a Ippedico per lasciare più libertà di azione al tiratore Colonnelli, che sfrutta questa possibilità segnando due triple in successione. Con Kushchev adesso in campo, gli ospiti si rifanno sotto prepotentemente (29-27). L’Amatori rispolvera il quintetto iniziale dopo aver ruotato alcuni schieramenti e ricomincia a macinare gioco: torna a segnare con continuità e solo un chiaro errore arbitrale nega ai padroni di casa il possibile +9 (evidente interferenza a canestro non segnalata). Quest’azione è una porta girevole del match: i biancorossi perdono un po’ le staffe e i pugliesi non perdonano queste distrazioni: sette punti recuperati in un attimo e parziale chiuso in parità (37-37).
Ritmi altissimi e qualche errore in avvio di terzo quarto, dove si segna poco e si lotta tanto. L’Amatori, pur senza trovare spesso il fondo della retina, firma un buon allungo con due acuti di Caverni e Drigo (46-41), presto ricucito dagli ospiti (46-46), che rimettono la testa davanti con la tripla di Marchetti. Cerignola conferma l’ottima attitudine difensiva mostrata nelle prime partite del campionato e l’Amatori fatica a sfondare, complice un po’ di sfortuna che non abbandona mai i ragazzi di coach Rajola: valga come esempio l’azione che vede Drigo farsi male al ginocchio proprio mentre il ferro sputa via la conclusione di Caverni. L’equilibrio prosegue e il tempino finisce 55-54.
L’appoggio al vetro di Capitanelli apre l’ultimo quarto e le triple di Bini e Leonzio caratterizzano un nuovo allungo pescarese. Stavolta il capitano di Cerignola Gianluca Tredici è meno letale dal perimetro e così Pescara può firmare uno strappo importante (65-56). Partita finita? Assolutamente no. Gli ospiti riprovano nuovamente a farsi sotto (65-60); Drigo deve stringere i denti e tornare in campo a dare il suo contributo. La furia dei pugliesi li tiene agganciati alla partita ma si rivela anche controproducente (due evidenti falli in attacco). I tiri liberi di Bini ristabiliscono sette lunghezze di vantaggio: è la fuga giusta, anche se gli ospiti ci provano fino alla fine, realizzando dal perimetro e non concedendo mai canestri facili agli avversari. Cinque punti di Leonzio e l’1/3 ai liberi di Ippedico costringono Cerignola a tentare la via del fallo sistematico, ma le mani biancorosse non tremano e anzi mettono in ghiaccio la partita: l’Amatori vola a 12 punti, raggiunge Campli (oggi battuta a Senigallia) e si piazza al secondo posto in classifica.