Pescara nel vortice del pareggio: altro spreco con l’Entella

Pescara (4-3-3): Pigliacelli, Crescenzi, Coda, Perrotta (14’ Bovo), Mazzotta, Coulibaly, Brugman, Valzania, Del Sole (73’ Benali), Pettinari, Capone. A disposizione: Fiorillo, Balzano, Kanoute, Ganz, Zampano, Fornasier, Carraro, Cappelluzzo, Baez. Allenatore: Zdenek Zeman

Entella (4-3-1-2): Iacobucci, Belli, Ceccarelli, Benedetti, Baraye, Ardizzone (60’ Nizzetto), Troiano, Palermo, Aramu (52’ La Mantia), Diaw, Luppi (76’ De Luca). A disposizione: Paroni, Massolo, De Santis, Eramo, Pellizzer, Di Paola, Mota Carvalho, Currarino, Brivio. Alleatore: Gianpaolo Castorina

Reti: 16’ Capone, 64’ Brugman, 74’ Luppi, 80’ Diaw

Arbitro: Marco Serra di Torino (Grossi-Capaldo/Andreini)

Ammoniti: Ardizzone, Coulibaly, Coda, Ceccarelli, Balzano

Per smettere di sprecare e pareggiare, Zeman non cambia per l’infrasettimanale contro la Virtus Entella: confermati i blocchi principali anche, con il tridente che ha ben fatto a Salerno – Del Sole, Capone e Pettinari – ma anche quella difesa che continua a peccare e vanificare il ben fatto. Di contro, sotto il diluvio dell’Adriatico, Castorina affida ad Aramu il timone della regia, per Diaw e Luppi in prua d’attacco.

Perrotta pensa bene di infortunarsi, con un intervento esagerato quanto inutile, dopo soli 5 minuti e Zeman deve usare il primo cambio già al 14’, inserendo Bovo. Unico sussulto di un avvio zavorrato dal campo bagnato; poi, al 16’ il match si sblocca con una magia: suggerimento basso di Valzania dalla trequarti, Troiano non controlla e la sfera sfila sui piedi di Capone che, da fuori, si gira e lascia partire un arcobaleno di destro che aggira Iaobucci e si infila all’incrocio per l’1-0. Vantaggio che aumenta i giri del motore della squadra di Zeman, più volte a cercare la porta prima dell’intervallo. Di Del Sole la più velenosa, al 28’, col sinistro dalla destra dell’area e Iacobucci deve salvare il palo lontano con la manona. Unico cenno di reazione degli ospiti allo scoccare del 45’, ma non vanno oltre una mischia ben arginata dalla retroguardia di casa.

A inizio ripresa piove ancor di più, al limite del praticabile, ma i Delfini gradiscono l’acqua e, prima del 52’, Brugman e Mazzotta sparano, entrambi dal limite, due missili addosso a Iacobucci. Castorina prova a cambiare rotta con La Mantia per Aramu ma gli adriatici rimangono al comando e, al 55’, Mazzotta fa tremare la traversa, pescato sottoporta da un tracciante di Del Sole, bravissimo a scavalcare tutta la difesa con il tocco di prima. L’Entella in pieno affanno, si gioca a ridosso dell’area ospite per la prima metà di frazione e diventa inevitabile per il Pescara capitalizzare la manovra insistita: Brugman, però, ci vuole mettere la firma d’autore e spara un siluro dai 30 metri che non dà modo a Iacobucci nemmeno di reagire. 2-0 al 64’. Gli spauracchi del solito svarione difensivo aleggiano sulla testa del boemo al 69’: palla persa e Diaw può involarsi senza nessuna opposizione, Pigliacelli lascia la porta e va a intercettarlo coraggiosamente sulla trequarti, riuscendo nella missione kamikaze. E allora il tecnico rinfresca il Pescara con Benali per Del Sole. Il portiere, però, fa il pasticcio al 74’, sulla seconda amnesia del reparto: primo attacco concreto dell’Entella, la verticale di La Mantia manda Diaw sul fondo, Pigliacelli lo affronta ma poi esita e, al controcross, la porta è vuota per l’inserimento di Luppi che, dimenticato da tutti, insacca l’1-2. L’Entella torna a crederci e il copione disastroso, sempre lo stesso, va in scena all’80’: contropiede non tamponato dal Pescara, De Luca (appena entrato per Luppi) resiste ai rintuzzi e mette in mezzo, Diaw sguscia nel mucchio e riesce a toccare dentro il 2-2. Benali e Brugman, nel finale, salgono in cattedra e dettano il forcing per riprendere i 3 punti, ma Castorina invoca il catenaccio fino al 94′ e si riporta a Chiavari un punto insperato per due terzi di match. Iacobucci, allo scadere, ci mette anche il miracolo e vola a coprire la traversa sull’ultimo tiro, dal limite, di Pettinari.

Diventa un vortice psicologico quello del Pescara, per l’ennesima volta capace di bruciare un’ottima prova in pochi minuti di black-out (2 goal incassati con gli unici 2 tiri dell’Entella). La filosofia di Zeman del fare un goal in più dell’avversario potrebbe diventare, per gli avversari, quella di farne tanti quanti il Pescara. La pareggite, però, è una malattia dalle brutte conseguenze, e le sconfitte sono le aggravanti più note.

Gestione cookie