Pescara, Cuzzi risponde alle accuse di Di Pillo: “A mensa solo pasta italiana”

Vogliamo fare chiarezza una volta per tutte sulla qualità e sui controlli che vengono effettuati sul servizio partendo da alcuni dati – così l’assessore Giacomo CuzziCon la nuova gestione abbiamo fatto un lavoro che da un lato serve a generare risparmi per la collettività e per l’Ente e dall’altro lato introduce per la prima volta criteri di qualità negli alimenti destinati ai bambini. Questo percorso è inedito per il Comune di Pescara, non solo, ha a monte delle intese con Coldiretti e l’associazione Isa presieduta dall’oncologo Ettore Cianchetti, volute perché nascesse una correlazione fra il cibo che diamo ai nostri ragazzi e il territorio e perché l’alimentazione fosse concepita anche come importante veicolo di prevenzione”.

Dunque qualità, ma a costi più convenienti per le famiglie. Il risparmio garantisce il servizio e la qualità è scritta nel capitolato e apprezzata ogni giorno dai consumatori dei pasti: è opinione verificata e comune che nelle mense si mangia molto meglio rispetto al passato“.

Alle accuse del consigliere pentastellato Massimiliano Di Pillo, il quale sostiene “che il grano della pasta data nelle nostre mense non sarebbe di provenienza italiana“, l’assessore Cuzzi ricorda che “al consigliere era sta data già una pubblica risposta in Consiglio Comunale l’8 giugno, con la replica ad un’interrogazione in cui si chiariva che il grano che compone la pasta servita a mensa è di provenienza italiana. Non era una risposta casuale, ma frutto di attente verifiche fatte con gli uffici e già allora avevamo una comunicazione fornitaci dalla Molisana circa la provenienza totalmente italiana del grano, la partita per il Comune arriva infatti dai campi di Puglia, Molise, Lazio e Toscana. Ma alla luce di quanto apparso sulla stampa e dell’indagine della Procura sull’esposto di Di Pillo e persino di un parlamentare, Colletti, siamo andati anche oltre e ci siamo fatti fornire i lotti di produzione dai fornitori per percorrere tutta la filiera del prodotto. Così i nostri uffici hanno scritto una lettera alla CIR-Food (Ati aggiudicataria del servizio) e alla Molisana che è la fornitrice della pasta che pur non avendo un rapporto diretto con l’Ente ha tenuto a chiarire la bontà di quanto fornito, inviandoci materiale da cui si evince quanto da loro dichiarato. Carte che mettiamo a disposizione della Procura e di quanti abbiano ancora dubbi in merito“.

Gli uffici hanno sempre avuto un’altissima attenzione nei contatti con la concessionaria – aggiunge la responsabile del servizio Enrica Di Paoloquesto anche affiancando gli organi di controllo per verificare tutti i passaggi. Inoltre il capitolato è stato costruito grazie a un lavoro condiviso con Coldiretti e l’associazione ISA. Alla Coldiretti che è parte dell’intesa con il Comune ma che a fronte di quelle notizie chiede lumi sulla provenienza del grano della pasta, chiediamo di lavorare sul territorio per agevolare il Km zero e favorire lo sviluppo dell’economia territoriale come prevede l’accordo, facendo consorziare i piccoli produttori locali in modo da poter usare i loro prodotti nei menu: questo lavoro non è ultimato e potrebbe migliorare ancora di più il servizio se venisse organizzato. Per il resto la documentazione è a disposizione degli uffici”.

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