La società sportiva ribadisce che “tutti coloro che prestano il proprio lavoro all’interno dell’associazione, lo fanno in maniera volontaria e senza percepire compensi. Pare lapalissiano, ma doveroso, evidenziare come in un contesto dominato dal becero utilitarismo economico, l’impegno disinteressato alla remunerazione e finalizzato al bene comune, possa percepirsi chimerico. Ebbene, a Giulianova tale modus operandi è realtà pluriennale e consolidata, per tutti coloro che vivono ed amministrano la nostra associazione. I nostri valori, la nostra attività, le persone che si sono spese e si spendono per l’Ecologica G Giulianova, meritano tutela!”
E sul presunto caso di conflitti di interessi per l’affidamento della gestione del campo d’atletica ‘G. Massi’, tra il direttore sportivo, Luigi Chiodi, e la figlia e consigliera, Adalberta, “l’illazione è generata da fonte ignorante le procedure che, ex lege, presuppongono ad una pubblica concessione. Le condizioni di inconferibilità ed incompatibilità previste e disciplinate dalle norme, a difesa della regolare ed imparziale attribuzione di un servizio pubblico (id est: art. 35 bis, comma 1, lett. C, del D.Lgs. 30/03/2001, n. 165 e s.m.i., art. 51 c.p.c. e art. 7 del D.P.R. n. 62/2013), riguardano i soli componenti la commissione giudicatrice, ovvero i dipendenti comunali che, per specifica competenza istituzionale, prendano parte al procedimento propedeutico all’aggiudicazione. L’organo di governo politico dell’Ente, ed i suoi rappresentanti, non sono investiti dagli effetti delle disposizioni normative suddette, proprio in virtù dell’assenza del necessario nesso di causalità tra l’attività di pertinenza del Consiglio ed il provvedimento amministrativo in questione”.
La replica non si ferma qui, infatti, l’Associazione Ecologica G Giulianova intende far valere le proprie ragioni nelle opportune sedi giudiziarie, “per dire basta ad una politica faziosa, improduttiva e disinteressata al benessere della città e di chi la vive”.