“La contestazione va avanti da tempo, stasera si sono superati i limiti: siamo coscienti che abbiamo fatto male ma a tutto c’è un limite, poi non ci lamentiamo se c’è gente per bene che non vuole entrare nel calcio”: così il patron del Delfino dopo la pesante contestazione subita, nonostante la vittoria, ieri sera all’Adriatico durante la partita con il Palermo.
Episodi e parole che, ormai, lo portano a non nascondere più le intenzioni di vendere il club, tanto che Sebastiani ha commentato anche le ipotesi sul futuro di Zeman in caso di cessione societaria: “Le trattative per la cessione stanno andando avanti. Lui resta il mister del Pescara”, ha detto, “può decidere in autonomia cosa fare nel momento in cui saranno definitive queste posizioni”.
Ma quali posizioni? Sul banco le voci (per ora null’altro) del ritorno in auge di De Cecco e Olivieri insieme a Danilo Iannascoli: “Persone con cui ho ottimi rapporti”, ammette Sebastiani, che però ha aggiunto: “De Cecco ha minacciato di querelare chiunque lo mettesse in trattativa e Olivieri mi ha confidato che non vuole”. A proposito di querele, dopo quelle ventilate proprio con Iannascoli per quanto relativo agli attentati incendiari alle auto di Sebastiani, il presidente del Pescara ha anche affermato: “Nel momento in cui avrò proposte scritte le sottoporrò a Danilo perché socio”, lasciando dedurre che, tra i due, rimane un rapporto professionale pulito, oltre gli eventuali screzi personali.
Trattative che, nelle varie interviste post-gara, Sebastiani ha detto essere in atto con “imprenditori non abruzzesi, ma non dico chi. Se poi non ci sarà nessuno allestiremo una squadra competitiva per la serie B”.
I rumors in città, stando anche ai rapporti commerciali che la Pescara Calcio ha intrapreso con la Cina, fanno sognare (o creano incubi) per una cessione all’Asia in stile Inter e Milan.
Sulla contestazione, infine, mister Zeman ha reputato giusta la protesta dei tifosi, “perché la squadra non ha dato mai delle soddisfazioni, però quando si esagera, si esagera…”.+