Cittadella: Cordaz, Vitofrancesco (27’st Schiavon), Scardina, Pellizzer, Ciancio, Paolucci, Marchesan, Di Roberto, Busellato (40’st Branzani), Di Carmine (27’st Bellazzini), Maah. In panchina: Job Iyock, Pierobon, De Vito, Martinelli. Allenatore: Claudio Foscarini.
Pescara: Anania (37’st Ragni), Zanon, Balzano, Capuano, Romagnoli, Verratti, Insigne, Nielsen (20’st Kone), Cascione, Immobile (43’st Maniero), Sansovini. In panchina: Bocchetti, Soddimo, Gessa, Togni. Allenatore: Zdenek Zeman
Arbitro:Merchiori di Ferrara (Bianchi-Pegorin)
Reti: 14’ Busellato, 28’ Sansovini, 22’st Insigne
Ammoniti: Capuano, Zanon, Romagnoli, Pellizzer, Verratti, Schiavon
Vittoria al Tombolato di Cittadella per il Pescara di Zeman, che si riporta in cima alla classifica in attesa del posticipo Torino-Verona. Biancazzurri salvati dalle prodezze di Sansovini e Insigne, che equilibrano la coriacea prestazione dei veneti: gli uomini di Foscarini hanno venduto cara la pelle, forti della velocità di Maah e degli spunti di Di Carmine e Busellato; ma ai buchi in difesa il Pescara ha risposto con la classe offensiva stratosferica.
Comincia in salita la gara del delfino, punito per ingenuità, sfrontatezza e voglia di dettare la propria legge fin da subito: già al 4’, però, subisce la pericolosa discesa di Robert Maah sulla sinistra che con una piroetta sul pallone si libera sul limite e suggerisce al centro per Di Carmine che arriva a rimorchio a concludere fulmineo, lasciando la difesa a ballare, ma Anania è il più pronto del reparto e si oppone sulla prima conclusione dei veneti. I biancazzurri non comprendono il pericolo che corre su quel versante: le solite spinte di Zanon prestano il fianco destro al contropiede e al 14’ Romagnoli, dopo due tentativi del colored francese rintuzzati da Zanon e Anania, capitola sull’ennesima sgroppata di Maah che replica lo schema dell’avvio: affondo, cross e al centro e Busellato si fa trovare in scivolata per la conclusione che vale l’1-0 per il Cittadella. Ostica anche in difesa la squadra di Foscarini: al 20’ Verratti illumina la strada a Immobile con una verticalizzazione morbida che gli apre la porta di Cordaz, ma a fermare ‘Ciro il grande’ arriva la chiusura in recupero di Ciancio che gli strozza in corner la botta sicura. Non basta nemmeno la suonata in duetto di Immobile e Insigne al 23’, con il primo che rincorre un rinvio dalla porta di Anania e traccheggia sulla linea fino al sopraggiungere di Insigne per servirne il taglio con il filtrante, ‘Lorensinho’ scavalca Cordaz in pallonetto ma la difesa riesce a mettere la traiettoria fuori dal bersaglio in extremis. Occorre un’azione più corale per il pareggio: fraseggio insistito al 28’ attorno al limite dell’area veneta, di Insigne il movimento ad entrare che alza la difesa ma è solo una finta per scaricare a Sansovini che rimane smarcato sul vertice destro e con un diagonale larghissimo mette la palla sul palo lontano per l’1-1. Equilibri mantenuti per tutto il primo tempo: il Cittadella va di quantità, cercando a ripetizione il lancio per Di Carmine, il Pescara a cercare lo spunto più isolato ma meglio efficace, come quello di Nielsen al 41’ che taglia dentro servito dal tacco di Immobile e rilascia un velenoso radente che sorprende Cordaz ma esce di poco lontano dal palo sinistro, deviato anche da un piede veneto. Ammonito Capuano nel finale, per il fallo tattico che interrompe il fugace contropiede di Di Carmine sulla mediana, ma segnala anche la sofferenza della squadra zemaniana a contenere la velocità dei padroni di casa.
La ripresa si accende con l’alta tensione: Immobile davanti alla porta in soli 20 secondi, ma la sua deviazione sottoporta è respinta dal corpo del portiere Cordaz. Due minuti, invece, per l’occasione riflessa del Cittadella: sponda in area di Maah su un cross dalla destra, la sfera arriva sul fronte opposto dove Busellato, lasciato solo, affretta e manca malamente la doppietta. Ritmo incessante: al 3’st la magnifica girata volante di Insigne fa volare Cordaz a cacciar via con i pugni il diagonale insidioso partito da centro area. Al 6’ Anania risponde per le rime al collega veneto: fuga sul filo del fuorigioco di Maah che arriva al cospetto del portiere del Pescara che rimane in piedi fino all’ultimo e gli chiude il tiro in calcio d’angolo. Brivido vero, stavolta, per Cordaz al 7’st, sorpreso dal marchio di fabbrica di Insigne, la parabola dalla sinistra che pesca alla perfezione Immobile sul palo opposto, ma manca un centimetro alla correzione in porta con il portiere battuto. Il Pescara tira il fiato e si ricompatta per respingere gli insistenti attacchi veneti, per punirli con le stessa tattica, incassa e riparti, ma con un’Insigne in più nascosto nella manica: il fuoriclasse al 22’st mostra tutta la propria classe, mette giù uno spiovente con un tocco elegante, sfonda dal fianco sinistro e piazza la palla sotto la traversa dove Cordaz non può arrivare. 1-2 del Pescara grazie alla seconda prodezza di giornata, dopo quella del capitano valsa il pareggio; stavolta la simpatica esultanza dell’attaccante scuola Napoli è una zeta tracciata con il dito nel vuoto, che richiama Zorro ma invoca il maestro Zeman. Rimane infortunato dopo uno scontro con di gioco Anania e dopo alcuni minuti di sofferenza lascia il posto a Ragni: esordio biancazzurro e in Serie B per il portierino classe ’91 al 36’st. Tolto Di Carmine, la squadra veneta perde quella marcia in più dettata dal lavoro di coppia con Maah; i biancazzurri riescono a gestire la gara in attacco fino al 90’, senza forzare e senza soffrire più la carica del Cittadella. La maggior libertà concessa fa rischiare persino a Cascione, al primo dei cinque minuti di recupero, di chiudere definitivamente i giochi, stampando la palla sulla traversa. Palese la resa della squadra di Foscarini nel finale, dopo una tenacia che aveva fatto tremare la compagine del boemo, salvata dalla classe di Sansovini e Insigne.
Zemanlandia si riporta in testa alla classifica con 61 punti, due più del Torino atteso dal posticipo di lunedì sera: 19 vittorie in trenta giornate, un ruolino macinante, che vale sempre di più la corona sulla testa del tecnico di Praga.