Si ironizza sul fatto che possano avere collanti speciali sui polpastrelli, molle nelle scarpe e soprattutto le ali attaccate alla schiena, ma a nessuno viene da dubitare che sia uno spettacolo incomparabile quello messo in scena sui parquet di tutto il mondo in 86 anni di stellare carriera dagli Harlem Globetrotters. La perfetta fusione tra lo sport e lo show viene messa in campo dalla funambolica squadra di basket in uno scintillante turbine di palleggi, salti, voli, schiacciate e tanto, tanto divertimento per il pubblico. Non è un particolare che questo show di giocoleria cestistica venga e porti il nome di Harlem, il quartiere popolare per eccellenza di tutti gli Usa, dove palla e canestro equivalgono all’italiana icona di una palla e due zaini per fare la porta da calcio. Tanta classe e niente spocchia, i tour mondiali che hanno incantato milioni di persone hanno sempre visto gli HGT esibirsi tra loro, sfidare la squadra di turno e infine coinvolgere lo stesso pubblico, spesso i bambini, in sfide dal risultato tanto scontato quanto divertente. Da anni, poi, i ricavati delle tournee vengono devolti in beneficienza, e proprio a questo scopo queste icone del basket raggiungono più nazioni possibili. L’ultima settimana di aprile sarà la volta dell’Italia, e il 21 aprile sarà il Palaelettra di Pescara ad ospitarli. Appuntamento imperdibile per gli appassionati di varie generazioni: quelle che se li ricordano con le pettinature afro e i calzettoni di spugna fin sopra le ginocchia e quelle, più attuali, che preferiscono la pallacanestro, con il mito americano, all’italico pallone. E pensare che senza di loro l’Nba non sarebbe mai nata.
INFO: www.harlemglobetrotters.it
BIGLIETTI: www.ticketone.it
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La storia degli Harlem Globetrotters . Gli Harlem sono una parte importante della storia del basket mondiale, una squadra che ha contribuito a cambiare usi e costumi di una società; quando essere neri, o semplicemente diversi, era considerata una terribile “colpa” e non una ricchezza. Gli Harlem Globetrotters hanno più di ottant’anni (1926-2009), e sono “nati” come intrattenimento nelle importanti sale da ballo americane. Le big bands con oltre trenta musicisti erano molto costose e i promotori di spettacoli cercavano un intrattenimento per l’intervallo degli spettacoli, a questo obbligati anche dai sindacati dei musicisti. Alcuni organizzarono combattimenti di boxe, ma al Savoy Hall di Chicago, un ebreo di nome Abe Saperstein, ebbe l’originale idea di montare due canestri da basket e organizzare un incontro sfida tra i suoi Five Savoy, giganti di colore, e cinque spettatori del pubblico, per una scommessa di cento dollari. Cominciarono allora le fortune di questo gruppo che presero ben presto il nome di Harlem, il nome del quartiere nero di New York, per enfatizzare la loro origine di afro-americani anche in segno di protesta visto che, in quegli anni, ai neri è di fatto ostacolata la partecipazione ai campionati nordamericani di basket e baseball, i due più importanti sport nazionali. I Globe sono la squadra di pallacanestro più famosa del mondo, una vera ed autentica leggenda, conosciuti da tutti gli appassionati del parquet, e non solo, per i loro numeri eccezionali: schiacciate spettacolari, palleggi fantastici, azioni di gioco al limite dell’incredibile e varie acrobazie. Vinsero nel 1930 il Campionato Mondiale professionistico organizzato dal Chicago Tribune, precursore dell’attuale Nba, contro i Lakers, che al tempo giocavano a Minneapolis, prima di trasferirsi a Los Angeles. Ma nonostante l’alto tasso tecnico, Abe Saperstein si rese presto conto che al pubblico piaceva soprattutto la parte “illusionistica” dello spettacolo, con i tanti risvolti comici. Per questo si decise a organizzare il grande spettacolo pirotecnico che vedremo anche nell’Italian Tour 2012.
Nel tempo, hanno vestito la maglia del team grandi campioni, come il mitico Wilt Chamberlain, stella dell’NBA tra gli anni ’60 e ’70, e Earvin “Magic” Johnson. Lo show degli Harlem Globetrotters, però, non si limita alla sola pallacanestro ed alla partita giocata contro la squadra avversaria. I giocatori, vestiti con la classica divisa a stelle strisce, coinvolgono sempre gli spettatori, specialmente i bambini, coinvolgendoli in scherzi e giochi spassosi. Lo spettacolo è arricchito dalla presenza della simpatica mascotte Globie, una vera e propria attrazione nell’attrazione. In questo spirito lo sport si fonde con il gioco dando vita ad una autentica festa in cui il pubblico si sente parte attiva dello show.
L’Italia è ormai un crocevia fondamentale del loro Tour Mondiale. Diversi anni ormai sono trascorsi da quel lontano 2005 in cui Milano li accolse con oltre ottomila persone la sera al Pala Sharp. Ma gli Harlem amano buttarsi tra la gente comune, senza body guard: hanno incantato i milanesi improvvisando partitelle con i giovani del playground storico del Parco Sempione o con i bambini ai Giardini Margherita di Bologna, sotto il Colosseo di Roma, visitato il reparto infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, ma anche tagliato una torta in piazza a Napoli in mezzo a migliaia di persone, costringendo le forze dell’ordine a mobilitarsi per contenere traffico e folla. Nel 2009 sono stati nell’Abruzzo colpito dal terremoto e hanno fatto visita alla Tendopoli de L’Aquila. Aneddoti che sono già entrati nella storia italiana dei leggendari Harlem Globetrotters, coloro che hanno fatto la storia della pallacanestro mondiale. Senza di loro, nati nel 1926, non sarebbe mai, 15 anni più tardi, l’Nba. Ma gli Harlem non sono solo pallacanestro. Gli Harlem hanno improvvisato il loro Magic Circle anche davanti a Papa Giovanni XXIII (1959) e Papa Giovanni Paolo II (1986). Nel 1979 si sono esibiti davanti a Deng-Hsiao Ping, il premier della Repubblica Cinese durante la storica visita degli Usa. Nel 1996, per il loro 70° Anniversario, hanno giocato una storica partita nella Repubblica libera e democratica del Sud Africa, con un azione di charity di oltre un milione di dollari donati a Nelson Mandela per la Children’s Fund. Ancora nel 2002 gli Harlem hanno donato 100 mila dollari alla Croce Rossa per il Disaster Relief Fund.
Questi sono gli Harlem Globetrotters: giocolieri e funamboli del parquet e predicatori dello sport più affascinante nel mondo. Ma anche testimoni attendibili e preziosi per iniziative benefiche e sociali. Nel tempo sono stati gli Americani accolti ovunque, anche quando gli USA erano considerati l’impero del Male: hanno giocato in ogni territorio, dalla Cina all’Unione Sovietica, da Israele agli Stati Arabi e nel 1951 a Berlino hanno portato Jesse Owens nel famoso stadio delle olimpiadi di Hitler. Non per niente sono stati nominati dall’Unesco Ambasciatori della fratellanza tra i popoli e uomini di buona volontà per la pace nel mondo.
La novità di quest’anno, una grande iniziativa di solidarietà come solo gli Harlem riescono a fare: la società Shot Events, promoter e detentrice dei diritti italiani degli Harlem Globetrotters, ha deciso di devolvere parte dell’incasso che si otterrà dalla vendita dei biglietti dell’Italian Tour 2012 alla Fondazione Candido Cannavò. Che a sua volta destinerà la somma a un Progetto che riguarda il Minibasket dei Bambini giocato in Carrozzina. Coach Sergio Scariolo, allenatore dell’Emporio Armani Milano e della nazionale Spagnola, ma soprattutto promotore della Fondazione dedicata al padre Cesare Scariolo, intervistato in proposito ha dichiarato: “E’ indubbiamente un segnale forte per tutti quando un campione, uno sportivo, un personaggio famoso decide di collaborare a un progetto di solidarietà. Gli Harlem Globetrotters sono noti per le loro attività benefiche. In particolare, il devolvere risorse economiche a progetti per bambini, come in questo caso del Minibasket in Carrozzina, va nella direzione del sostegno davvero dei più indifesi. Credetemi, non c’è niente di più bello dopo un’intensa giornata di lavoro in palestra del ricevere le foto delle attività e vedere i sorrisi dei bambini! E la sinergia che si è instaurata tra la Fondazione Candido Cannavò e gli Harlem Globetrotters, sono certo che produrrà ottimi frutti.”
Daniele Galli
Pescara. Un’istituzione mondiale per lo sport-spettacolo da oltre 80 anni: gli Harlem Globetrotter, i funamboli del basket, i prestigiatori della palla a spicchi, una fetta di storia della pallacanestro faranno tappa nel capoluogo adriatico il prossimo 21 aprile.
Si ironizza sul fatto che possano avere collanti speciali sui polpastrelli, molle nelle scarpe e soprattutto le ali attaccate alla schiena, ma a nessuno viene da dubitare che sia uno spettacolo incomparabile quello messo in scena sui parquet di tutto il mondo in 86 anni di stellare carriera dagli Harlem Globetrotters. La perfetta fusione tra lo sport e lo show viene messa in campo dalla funambolica squadra di basket in uno scintillante turbine di palleggi, salti, voli, schiacciate e tanto, tanto divertimento per il pubblico. Non è un particolare che questo show di giocoleria cestistica venga e porti il nome di Harlem, il quartiere popolare per eccellenza di tutti gli Usa, dove palla e canestro equivalgono all’italiana icona di una palla e due zaini per fare la porta da calcio. Tanta classe e niente spocchia, i tour mondiali che hanno incantato milioni di persone hanno sempre visto gli HGT esibirsi tra loro, sfidare la squadra di turno e infine coinvolgere lo stesso pubblico, spesso i bambini, in sfide dal risultato tanto scontato quanto divertente. Da anni, poi, i ricavati delle tournee vengono devolti in beneficienza, e proprio a questo scopo queste icone del basket raggiungono più nazioni possibili. L’ultima settimana di aprile sarà la volta dell’Italia, e il 21 aprile sarà il Palaelettra di Pescara ad ospitarli. Appuntamento imperdibile per gli appassionati di varie generazioni: quelle che se li ricordano con le pettinature afro e i calzettoni di spugna fin sopra le ginocchia e quelle, più attuali, che preferiscono la pallacanestro, con il mito americano, all’italico pallone. E pensare che senza di loro l’Nba non sarebbe mai nata.
INFO: www.harlemglobetrotters.it
BIGLIETTI:http://www.ticketone.it
La storia degli Harlem Globetrotter. Gli Harlem sono una parte importante della storia del basket mondiale, una squadra che ha contribuito a cambiare usi e costumi di una società; quando essere neri, o semplicemente diversi, era considerata una terribile “colpa” e non una ricchezza. Gli Harlem Globetrotters hanno più di ottant’anni (1926-2009), e sono “nati” come intrattenimento nelle importanti sale da ballo americane. Le big bands con oltre trenta musicisti erano molto costose e i promotori di spettacoli cercavano un intrattenimento per l’intervallo degli spettacoli, a questo obbligati anche dai sindacati dei musicisti. Alcuni organizzarono combattimenti di boxe, ma al Savoy Hall di Chicago, un ebreo di nome Abe Saperstein, ebbe l’originale idea di montare due canestri da basket e organizzare un incontro sfida tra i suoi Five Savoy, giganti di colore, e cinque spettatori del pubblico, per una scommessa di cento dollari. Cominciarono allora le fortune di questo gruppo che presero ben presto il nome di Harlem, il nome del quartiere nero di New York, per enfatizzare la loro origine di afro-americani anche in segno di protesta visto che, in quegli anni, ai neri è di fatto ostacolata la partecipazione ai campionati nordamericani di basket e baseball, i due più importanti sport nazionali. I Globe sono la squadra di pallacanestro più famosa del mondo, una vera ed autentica leggenda, conosciuti da tutti gli appassionati del parquet, e non solo, per i loro numeri eccezionali: schiacciate spettacolari, palleggi fantastici, azioni di gioco al limite dell’incredibile e varie acrobazie. Vinsero nel 1930 il Campionato Mondiale professionistico organizzato dal Chicago Tribune, precursore dell’attuale Nba, contro i Lakers, che al tempo giocavano a Minneapolis, prima di trasferirsi a Los Angeles. Ma nonostante l’alto tasso tecnico, Abe Saperstein si rese presto conto che al pubblico piaceva soprattutto la parte “illusionistica” dello spettacolo, con i tanti risvolti comici. Per questo si decise a organizzare il grande spettacolo pirotecnico che vedremo anche nell’Italian Tour 2012.
Nel tempo, hanno vestito la maglia del team grandi campioni, come il mitico Wilt Chamberlain, stella dell’NBA tra gli anni ’60 e ’70, e Earvin “Magic” Johnson. Lo show degli Harlem Globetrotters, però, non si limita alla sola pallacanestro ed alla partita giocata contro la squadra avversaria. I giocatori, vestiti con la classica divisa a stelle strisce, coinvolgono sempre gli spettatori, specialmente i bambini, coinvolgendoli in scherzi e giochi spassosi. Lo spettacolo è arricchito dalla presenza della simpatica mascotte Globie, una vera e propria attrazione nell’attrazione. In questo spirito lo sport si fonde con il gioco dando vita ad una autentica festa in cui il pubblico si sente parte attiva dello show.
L’Italia è ormai un crocevia fondamentale del loro Tour Mondiale. Diversi anni ormai sono trascorsi da quel lontano 2005 in cui Milano li accolse con oltre ottomila persone la sera al Pala Sharp. Ma gli Harlem amano buttarsi tra la gente comune, senza body guard: hanno incantato i milanesi improvvisando partitelle con i giovani del playground storico del Parco Sempione o con i bambini ai Giardini Margherita di Bologna, sotto il Colosseo di Roma, visitato il reparto infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, ma anche tagliato una torta in piazza a Napoli in mezzo a migliaia di persone, costringendo le forze dell’ordine a mobilitarsi per contenere traffico e folla. Nel 2009 sono stati nell’Abruzzo colpito dal terremoto e hanno fatto visita alla Tendopoli de L’Aquila. Aneddoti che sono già entrati nella storia italiana dei leggendari Harlem Globetrotters, coloro che hanno fatto la storia della pallacanestro mondiale. Senza di loro, nati nel 1926, non sarebbe mai, 15 anni più tardi, l’Nba. Ma gli Harlem non sono solo pallacanestro. Gli Harlem hanno improvvisato il loro Magic Circle anche davanti a Papa Giovanni XXIII (1959) e Papa Giovanni Paolo II (1986). Nel 1979 si sono esibiti davanti a Deng-Hsiao Ping, il premier della Repubblica Cinese durante la storica visita degli Usa. Nel 1996, per il loro 70° Anniversario, hanno giocato una storica partita nella Repubblica libera e democratica del Sud Africa, con un azione di charity di oltre un milione di dollari donati a Nelson Mandela per la Children’s Fund. Ancora nel 2002 gli Harlem hanno donato 100 mila dollari alla Croce Rossa per il Disaster Relief Fund.
Questi sono gli Harlem Globetrotter: giocolieri e funamboli del parquet e predicatori dello sport più affascinante nel mondo. Ma anche testimoni attendibili e preziosi per iniziative benefiche e sociali. Nel tempo sono stati gli Americani accolti ovunque, anche quando gli USA erano considerati l’impero del Male: hanno giocato in ogni territorio, dalla Cina all’Unione Sovietica, da Israele agli Stati Arabi e nel 1951 a Berlino hanno portato Jesse Owens nel famoso stadio delle olimpiadi di Hitler. Non per niente sono stati nominati dall’Unesco Ambasciatori della fratellanza tra i popoli e uomini di buona volontà per la pace nel mondo.