L’Aquila: Testa, Simoncini, Blaiotta, Angello, Garaffoni, Ruggiero, Improta (31’st Pianese), Carcione, Giglio (25’st Colussi), Capparella, Piccioni (38’st Pietrella). A disp.: Modesti, Leone, Campinoti, Perfetti. All.: Ianni.
Arbitro: D’Angelo di Ascoli Piceno
Reti: 3’pt Improta, 1’st Piccioni, 36’Carcione.
Note: ammoniti Faragalli, D’Alessandro, Piccioni, Bontà, Testoni, Capparella, Khoris. Espulso al 45’st Testoni per fallo da ultimo uomo.
Giulianova. Contro un Giulianova ridotto ai minimi termini tra squalifiche e infortuni, L’Aquila si impone 3-0 al Fadini e sale ancora in classifica. Per i giallorossi, invece, terza sconfitta consecutiva. Il punteggio non è veritiero, anche perché nel primo tempo i padroni di casa avrebbero meritato molto di più. Pronti via il Giulianova al 2’ crea la sua prima occasione con Carbonaro servito largo a destra. L’attaccante prova la rasoiata ma testa conferma di essere in grande forma bloccando la sfera. Sul capovolgimento di fronte i rossoblù trovano la rete del vantaggio con uno dei tanti ex, Umberto Improta che prende il tempo a Faragalli bruciando in uscita Merletti. I giallorossi si riorganizzano immediatamente e iniziano a schiacciare gli ospiti nella loro metacampo. Al 10’ i locali hanno l’occasione per pareggiare. Dalla sinistra un ottimo Bruno va al traversone, Carbonaro vince un contrasto. L’attaccante va al tiro ma Testa conferma il suo stato di grazia deviando in corner. Il Giulianova c’è e al 21’ costruisce un’altra occasione. Khoris vince un rimpallo, indirizza il suo sinistro nell’angolo lontano ma l’estremo rossoblù respinge in due tempi. La gara è piacevole perché il Giulianova la gioca a viso aperto, mentre L’Aquila è poca cosa, a difesa del vantaggio.
Tra le due squadre la differenza sta nel fatto che i giallorossi giocano a calcio L’Aquila no. Al 31’ viene allontanato dalla panchina De Patre per aver protestato dopo che l’arbitro non aveva fischiato un fallo su Bruno, ma aveva visto poco dopo un fallo veniale di Della Penna su Giglio. A segnalare le proteste del tecnico giallorosso il primo assistente. Per De Patre il quarto allontanamento stagionale. Il gol del pari la truppa giuliese lo trova al 36’ con Carbonaro. Ma il pessimo D’Angelo di Ascoli vede un fallo dell’attaccante giallorosso. Nel primo dei due minuti di recupero L’Aquila mette in apprensione Merletti che in due tempi ferma un tiro dalla sinistra di Giglio. Squadre che tornano negli spogliatoi tra i fischi del pubblico di casa all’indirizzo del fischietto marchigiano.
Al ritorno in campo, passano meno di 60’’ e i rossoblù raddoppiano. Rimessa laterale, spiovente in area, la difesa locale non riesce a liberare, Piccioni si ritrova la palla sul sinistro. E per l’ex giallorosso nessun problema ad infilare Merletti, senza però esultare. All’8’ fuori Cavasinni, centro Giustini, con Bontà che scala in difesa. Quattro minuti dopo, dentro Pirelli al posto di Picone. Il gol in avvio di ripresa spegne le speranze dei giallorossi. L’Aquila amministra il vantaggio e prova a far girare semplicemente palla a metacampo. Dalla tribuna De Patre ordina anche il terzo cambio che arriva al 20’: Valori al posto di Bontà con Della Penna che torna sulla linea di difesa. L’occasione per riaprire la gara il Giulianova la crea al 33’ quando Pirelli serve in profondità Carbonaro. L’attaccante anziché calciare con il sinistro, prova con il destro ma non inquadra lo specchio della porta. Negli ultimi 10 minuti Il Giulianova va all’assalto della trequarti avversaria. Al 35’ Della Penna ci prova da lontano, ma la palla passa distante dalla porta difesa da Testa. Le speranze dei giallorossi di una rimonta tramontano al 36’ quando L’Aquila va a segno per la terza volta, al termine di una bella azione partita dai piedi di Piccioni, servizio per Colussi, entrato poco prima al posto di Giglio, e subito servizio per Carcione che deposita in fondo al sacco. I giallorossi meriterebbero il gol. Ma la sfortuna si accanisce e per Carbonaro al 43’ è solo palo pieno. Che la giornata del fischietto marchigiano sia negativa lo confermano due decisioni prese in 60 secondi: prima ammonisce Pirelli per simulazione in area (l’attaccante non protesta e non chiede il rigore), subito dopo sul capovolgimento di fronte su segnalazione del primo assistente espelle per fallo da ultimo uomo Testoni per un’innocente spallata con Colussi che accentua la caduta. All’indirizzo dell’arbitro una bordata di fischi e una sola voce dagli spalti: “buffone”.
Gli spogliatoi. E’ un Tiziano De Patre visibilmente amareggiato quello che si presenta in sala stampa al termine del derby, che segna il terzo stop di fila per i giallorossi. Ma a tenere banco è lo sfogo del tecnico nei confronti della società. ” Siamo stufi di queste situazioni che si creano in campo”, sottolinea De Patre, ” il presidente è assente e invece dovrebbe farsi sentire di più perchè la squadra va tutelata. Ai ragazzi non posso rimproverare nulla: hanno offerto, sopratutto nel primo tempo, un’ottima prestazione e chiedere di più, onestamente, è impossibile”. La forte presa di posizione del trainer giuliese è molto mirata. ” Abbiamo un segretario da serie A”, aggiunge, ” Massimo Spinozzi e una società dilettantistica e il caso Bettoni insegna. Grazie al segretario abbiamo evitato di tesserare un giocatore che non poteva essere ingaggiato, se non alla riapertura delle liste a gennaio, visto che è vincolato da un’altra società”.
Lino Nazionale