Pescara (4-3-1-2): Fiorillo; Zampano, Coda (46’ Mitrita), Zuparic, Mazzotta; Benali, Torreira, Verre; Pasquato (51’ Pasquato); Lapadula, Caprari (60’ Cappelluzzo). In panchina: Aresti, Mandragora, Bruno, Selasi, Acosta, Verde. Allenatore: Massimo Oddo
Ascoli (4-5-1): Lanni; Pecorini (43’ Del Fabro), Milanovic, Mitrea, Dimarco; Almici (67’ Cacia), Giorgi, Bianchi, Benedicic, Jankto; Petagna (72’ Canini). In panchina: Svedkauskas, Cinaglia, De Grazia. Addae, H’Maidat, Perez. Allenatore: Denis Mangia
Reti: 9’ Jankto, 17’ Lapadula, 66’ Cappelluzzo, 68’ Giorgi
Arbitro: Riccardo Pinzani di Empoli (Chiocchi-Muto)
Espulsi: Milanovic, Giorgi
Ammoniti: Jankto, Almici, Coda, Petagna, Bianchi, Mazzotta, Benedicic, Canini
Oddo cerca di riprendere la scia positiva, dopo la sconfitta di Cagliari, sperimentando un Pescara innovativo nel derby contro l’Ascoli: doppio esordio, Coda al centro della difesa, Pasquato alle spalle di Caprari e Lapadula, in mediana Benali, Verre e Torreira senza l’infortunato Memushaj. Bianconeri senza tifosi, appiedati dalla prefettura, Mangia prosegue la lotta in zona play-off ritrovando Pecorini titolare in difesa e confermata la coppia Dimarco-Jankto sulla linea da cinque, dietro all’unica punta Petagna.
Il Delfino parte subito nervoso, teso e distratto, Oddo ci mette pochi minuti a scaldarsi e scaraventare il giaccone in panchina per dare meglio in escandescenza con i suoi. A ben donde, perché dopo 3’ minuti Zuparic regala il corner agli avversari e sulla battuta, di testa, Milinovic scalda immediatamente i guanti a Fiorillo. Preludio al goal precoce: al 9’, Fiorillo rinvia addosso a Petagna, prova a rimediare Coda con un’improbabile rovesciata ma il rimpallo favorisce Di Marco che lancia di prima Jankto in area per un tiro di controbalzo che punisce il portiere del Pescara. 1-0. Lo svarione dei biancazzurri si ripresenta all’11’: Almici in discesa sulla corsia destra trova Zuparic mordido, sfugge e si spinge fino al traversone basso che taglia tutta l’area sfilando davanti al palo lontano, con Jankto appostato ma in ritardo di un istante per la deviazione da raddoppio. Manca la reazione ai padroni di casa, al 13’ Zampano risponde a specchio con il traversone per la conclusione di Caprari dalla lunetta marchigiana, murata dalla folta difesa. Il Pescara costruisce poco, Ascoli chiuso a riccio e la partita va lentamente verso la noia. Piccoli cenni di vita al 30’: al trotto Caprari sul corridoio centrale per liberare il destro potente dai 25 metri, spedito abbondantemente al lato. Ci riprova 3 minuti dopo lanciandosi da solo con una finta sulla mancina per poi chiamare in causa Lapadula col suggerimento radente, ma la difesa ospite è diventata abbottonatissima dopo il vantaggio e avvolge il bomber pescarese. A smorzare il tedio solo la sostituzione, al 43’, di Pecorini, che si infortuna da solo, con Del Fabro. Ci si sveglia a inizio recupero con Mazzotta che va giù sulla prima vera azione costruita dagli abruzzesi, si insinua dalla mancina, Almici lo stende ma all’angolino tra l’area e la linea di fondo: solo calcio di punizione, battuto dallo schema Verre-Caprari, Mitrea salva sulla linea di testa l’arcobaleno che aveva scavalcato il portiere Lanni. Al 3’ dell’extra-time, risponde Petagna inzuccando su un lungo calcio d’angolo, ma prende solo l’esterno della rete e l’intervallo viene aperto dal sonoro malconento sugli spalti dell’Adriatico.
Oddo cerca la risposta con il cambio a inizio ripresa: Mitrita per l’impreparato Coda e una verve più offensiva, ma la difesa a 3 fa facile la vita agli ascolani (ripristinata la quartina con Fornasier per Pasquato al 6’st): panico sulla sinistra dell’area pescarese, scoperta la difesa sullo scambio al 4’st tra Benedicic e Jankto che accendere di nuovo il destro, bravissimo Fiorillo a chiudere lo specchio sul diagonale micidiale dal limite. Con Mitrita, comunque Pescara torna più aggressivo, il rumeno riaccende anche l’opaco Lapadula che manca l’aggancio sotto porta al 5’, ma gli ospiti. Timido ma c’è il risveglio biancazzurro, Benali finisce giù sul controllo di petto al 7’st, imbeccato in verticale da Zampano, ma l’arbitro Pinzani non giudica falloso l’intervento di Di Marco. La tensione torna a salire, al 9’ Mitrita cerca soluzione personale con il destro a giro dalla distanza, trova la deviazione nella mischia e Lanni deve immolarsi in tuffo per recuperare la traiettoria impazzita. A caccia del pari, diventa caparbio anche Verre che sfonda a piccoli tocchi al 11’st, attende troppo per il passaggio finale e si fa chiudere da Milanovic in area piccola. I bianconeri non mollano, Almici scatenato su contropiede lanciato da Giorgi, ha una prateria davanti a Fiorillo che, però, risponde di nuovo presente sulla sassata dai 20 metri dell’esterno marchigiano. Tegola su Oddo al 17’st: si infortuna Caprari, deve entrare il giovanissimo Cappelluzzo e sembra la beffa finale per i padroni di casa, invece si rivela l’ennesima mossa azzeccata dal tecnico campione del Mondo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, battuto da Benali subito dopo il cambio, Lapadula si libera in mezzo a una jungla di avversari e di testa ripristina la parità. 1-1. Ma la ragione piena alla scelta di Oddo arriva al 22’st: Benali spizza la sfera dai 30 metri in equilibrio precario, Cappelluzzo intuisce e si sovrappone alla perfezione per concludere dal limite contro il solo Lanni, Del Fabro si tuffa in tackle e devia la palla scavalcando il proprio portiere fuori dai pali. 1-2. La rimonta sembra una favola invece, al 23’st, Fiorillo respinge con i pugni la battuta dalla bandierina, un cannone Giorgi al volo per una prodezza balistica dalla lunetta che si insacca sotto la traversa. 2-2. Il thriller è quello di un vero derby, a Milanovic non reggono i nervi e mette le mani in faccia a Lapadula a gioco lontano: rosso diretto e Ascoli in dieci dal 26’ st. I biancazzurri ritrovano quello spazio vitale per esprimere il proprio gioco, riprendono a premere a pieno regime e per Lanni sono dolori: Cappelluzzo ancora pericoloso al 33’st, su corner di Benali, testata violenta alla sfera nella mischia, il portiere vola per salvare la traversa con la mano di richiamo. Solo un minuto e, dopo tue tentativi di Lapadula da fuori, è ancora corner per i pescaresi che scelgono lo schema a ridosso del limite, Torreira ricama il destro radente nella mischia ma Lanni riesce a vederla all’ultimo istante, tuffandosi a smanacciare sulla base del palo lontano. Più sicura la sua presa al 39’, quando Zampano trova Cappelluzzo dalla destra ma l’autore del 2-1 si coordina male, nonostante la marcatura assente, e gira clamorosamente molle il piattone dai 10 metri. Il finale è un forcing estremo, gli uomini di Mangia chiudono in 9 per i crampi e con Lanni che perde un’eternità ad ogni rinvio. Cerca il colpo spettacolo Benali al 44’, con un appoggio di petto in salto per mandare Lapadula al tiro, ma sul corridoio centrale c’è un muro difensivo a proteggere il pari. Nei quattro di recupero arriva anche l’espulsione Giorgi, che sforbicia sulle gambe di Mitrita dopo l’entrata in scivolata sulla palla. Il golden shot arriva, al 93’, sui piedi di Verre che calcia da terra dal dischetto grazie all’imbeccata di Zampano, sorprende tutti ma la palla fa solo la barba al palo sinistro. Nera, invece, la sfortuna di Zampano al 94’: bomba disperata da fuori, traversa piena del terzino destro. Triplice fischio e finale con la rissa: Oddo protesta per il recupero non esteso dopo l’espulsione, si finisce con entrambe le panchine in campo e Del Fabro sanguinante dalla testa.
Bruttissimo il match del Pescara che, con una prima ora choc, perde punti preziosi (49) e si complica la rincorsa al secondo posto del Crotone (59): ora il big match di martedi sera a La Spezia, ma i liguri sono agguerriti nella lotta per la zona play-off. La distanza dai calabri e dalla promozione diretta è di 10 lunghezze e il Cesena morde i talloni a meno 3. Oddo deve ripartire dalla grinta che ha evitato la sconfitta, ma è urgente bisogno di recuperare Campagnaro in difesa e di santi in paradiso che tengano sempre sano capitan Memushaj.