Lo ha detto a chiare lettere il vice presidente del Giulianova Berardo D’Antonio nel corso della conferenza stampa voluta dal presidente Vincenzo Serraiocco per spazzare via voci che sono circolate in questi giorni.
C’erano anche i tifosi, lo zoccolo duro che segue la squadra in casa e in trasferta. Unire dunque le forze per il futuro, altrimenti non si andrà mai da nessuna parte. Laddove le forze si sono unite, come nel caso di un paio di formazioni del settore giovanile, i risultati sono stati discreti.
Ad oggi però, da quando negli ultimi 6 o 7 anni sono fiorite varie scuole calcio, Giulianova non ha prodotto un solo giocatore che militi in campionati professionistici o semi professionistici. Mastrilli, Cichetti e Cerasi sono gli unici inseriti in prima squadra.
Purtroppo, come è stato sottolineato in conferenza stampa, attorno alle scuole calcio ci sono troppi interessi economici che però danneggiano i veri obiettivi, quello della crescita e la selezione di elementi che potrebbero poi emergere. E senza un vivaio florido il Giulianova non sarà mai in grado di far fronte ai 400mila euro per sostenere un campionato di serie D senza infamia e senza lode.
Serraiocco, che ha confermato la risoluzione del contratto con il direttore generale Simone Bernardini, ha ribadito, semmai ce ne fosse stato il bisogno, che oggi il Giulianova ha una società seria, che paga puntualmente, che ha fatto fronte alle vertenze e ancora sta facendo fronte alle vecchie pendenze per evitare le penalizzazioni.
Ha assicurato che sarà presente anche in caso di retrocessione, ripartendo dal campionato di eccellenza. Sull’acquisto di alcuni giocatori promessi, come Pomante, Ganci, Giglio ha ribadito che i giocatori hanno preferito altre soluzioni, nonostante sul tavolo fossero pronti i contanti. Per quanto riguarda Abbruscato, discorso a parte. Il giocatore non è più in condizione di scendere in campo e ha annunciato di aver smesso di indossare gli scarpini. Chiede unità, Serraiocco, fare quadrato perché la salvezza è ancora possibile.