Scontro totale tra la Procura federale e L’Aquila nella seconda giornata del processo sportivo sul calcioscommesse relativo all’inchiesta Dirty Soccer avviata dalla Procura di Catanzaro.
Motivo, il ricalcolo dei punti di sanzione: secondo la Procura appena uno in meno rispetto alla richiesta iniziale, sette in meno invece a parere della societa’ se il ricalcolo dev’essere fatto per eliminare un errore di partenza. All’Hotel NH Vittorio Veneto di Roma il colpo di scena arriva a meta’ mattinata, quando il procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi, assente ieri, modifica la richiesta di penalizzazione per la societa’ abruzzese: non piu’ 32 punti, ma 31, fermo restando i 205mila euro di ammenda. “Per un mero errore materiale nel copia-incolla – ha precisato Palazzi – ritrasmettiamo la formulazione dei criteri di calcolo.
La Procura si attiene a parametri che possano essere uniformi per dare conto in maniera trasparente. Avevamo chiesto 32 punti, mentre la sanzione complessiva e’ 31 punti”. L’errore materiale cui fa riferimento Palazzi e’ presto detto: nel documento presentato ieri sera, la Procura ha calcolato due volte le accuse relative al presunto illecito commesso dall’ex collaboratore del club abruzzese Ercole Di Nicola nel match Santarcangelo-L’Aquila, raddoppiando i punti da tre a sei; nello stesso documento la Procura ha messo inoltre in conto tre punti di penalizzazione per il presunto illecito commesso dallo stesso Di Nicola in Cremonese-Pro Patria.
Due errori eliminati da Palazzi nel nuovo documento presentato oggi al Tribunale federale nazionale presieduto da Sergio Artico, correzioni che avrebbero dovuto ridurre la richiesta di penalizzazione per L’Aquila da 32 a 25 punti. E invece, a sorpresa, la Procura ha chiesto 31 di penalizzazione per il club abruzzese modificando il “tariffario”: 7 punti (6 per responsabilita’ oggettiva e uno per responsabilita’ presunta) e non piu’ 4 per ogni presunto illecito commesso da Di Nicola nei quattro match giocati da L’Aquila; un solo punto e non piu’ 3 per i presunti illeciti commessi dallo stesso ex collaboratore nei tre match non riguardanti la societa’ abruzzese (Grosseto-Santarcangelo, Cremonese-Pro Patria e Barletta-Catanzaro).
“I due documenti sono in conflitto – ha tuonato Flavia Tortorella, legale de L’Aquila – i criteri di calcolo sono diversi. Devo sapere da cosa difendermi, per questo chiedo l’illegittimita’ delle richieste sanzionatorie presentate questa mattina”. “Ieri sera abbiamo depositato un documento in via informale – ha spiegato Palazzi -, le richieste della Procura non sono mai vincolanti, avevamo fatto un errore sulla pena base e l’abbiamo corretto”. “Le eccezioni dell’avvocato Tortorella sono legittime e saranno messe agli atti – ha concluso il presidente Artico – in ogni caso le valutazioni sui criteri di calcolo delle eventuali penalizzazioni spettano al Tribunale”. Di sicuro anche i nuovi criteri utilizzati dalla Procura non hanno soddisfatto il club abruzzese: “In passato per l’AlbinoLeffe sono stati chiesti 27 punti per nove incolpazioni, per il Benevento 14 punti per sette illeciti – ha osservato la Tortorella – mentre noi dobbiamo rispondere per soli quattro presunti illeciti. Qualora la richiesta dell’accusa venisse accolta, L’Aquila non solo retrocederebbe, ma fallirebbe”. Per quanto riguarda le altre difese, tra i vari interventi ha preso la parola anche l’ex calciatore Arturo Di Napoli, per il quale Palazzi ha chiesto quattro anni di squalifica e 60mila euro di ammenda per il presunto illecito aggravato commesso in L’Aquila-Savona: “Ho calcato per venti anni i campi di calcio – ha dichiarato l’ex attaccante – non ho mai avuto a che fare con doping, scommesse e illeciti. Mi affido a voi, avete una carriera tra le mani”. Il processo si concludera’ domani, le sentenze dovrebbero arrivare la settimana prossima.