Cesena (4-3-3): Gomis, Perico, Caldara, Magnusson, Renzetti, Kessié, Sensi, Kone, Molina, Ragusa (40′ st Capelli), Garritano (2′ st Succi) A disposizione: Agliardi, Cascione, Lucchini, Valzania, Tabanelli, Succi, Capelli, Moncini, De Col Allenatore: Drago
Pescara (4-3-1-2): Aresti, Zampano, Fornasier, Zuparic, Crescenzi, Memushaj (30′ st Verre), Mandragora (1′ st Torreira), Verre, Benali, Lapadula, Caprari A disposizione: Aldegani, Bruno, Sansovini, Cocco, Mignanelli, Selasi, Valoti, Torreira, Fiamozzi Allenatore: Oddo
Arbitro: Maresca (sezione di Napoli)
Assistenti: Bindoni (sezione di Venezia) e Intagliata (sezione di Siracursa)
IV Uomo: Giua (sezione di Pisa)
Marcatori: 12′ pt Ragusa
Ammoniti: Renzetti e Sensi (C) Memushaj, Lapadula e Mandragora (P)
Espulsi: Torreira (P)
Note: angoli 5-4 per il Cesena
Cesena. La legge dell’ex anche questa volta non perdona il Pescara: i biancazzurri escono sconfitti di misura dal Dino Manuzzi dal Cesena con il punteggio di 1-0, a decidere il match è stato un acuto di Antonino Ragusa con un recente passato con la casacca biancazzurra.
Gara meno brillante rispetto al solito da parte del Delfino che appare appannato e poco propositivo e viene punto dai romagnoli al 12’ quando sugli sviluppi di un calcio di punizione Ragusa si fa trovare pronto per la zampata vincente. La squadra di Oddo accusa il colpo e al 25’ si fa ancora avanti il Cesena con Kessiè sul quale salva in due tempi Aresti, stasera in campo al posto dell’indisponibile Fiorillo. Al 28’ è Ragusa a concludere da pochi passi di testa e decisivo anche in questo caso l’intervento dell’estremo biancazzurro, Kone raccoglie la ribattuta e manda alto. Nelle battute finali del primo tempo si fa finalmente vivo il Pescara rendendosi pericoloso in un paio di circostanze con Caprari che prima al 40’ lambisce il palo e poi al 43’ si fa respingere con i pugni la conclusione da Gomis.
La ripresa comincia così come si era chiuso il primo tempo: Pescara in avanti con Caprari, ma la retroguardia di casa riesce in qualche modo a sventare il pericolo. Al 9’ si rifanno sotto i romagnoli con una conclusione in area di Sensi respinta di piede da Aresti. Da questo momento in poi i bianconeri riprendono in mano le redini del gioco e al 15’ si rendono ancora pericolosi con Kessiè sul quale l’estremo del Delfino ribatte con i pugni. Aresti si ripeterà anche alla mezz’ora ed è costretto agli straordinari anche negli ultimi minuti dell’incontro.
Il Pescara subisce così il ko dopo due vittorie consecutive, mentre il Cesena interrompe il breve momento no dove aveva conquistato un solo punto in tre partite conquistando, almeno per il momento, il quarto posto in classifica.
Francesco Rapino