Elezioni Roseto, Pavone chiude la campagna elettorale con tutto il Pdl e la polemica per volantino centrosinistra

pavoneRoseto. Stato maggiore del Pdl al completo a Roseto per la chiusura della campagna elettorale del candidato di centrodestra Enio Pavone. In una piazza della Libertà piena di gente Pavone, affiancato dai dirigenti regionali e provinciali del Partito delle Libertà e dai vertici provinciali dell’Udc, ha sferzato i suoi elettori e ha duramente attaccato l’esponente del Pd Giulio Sottanelli, secondo Pavone autore nascosto di volantino diffamatorio.

“Dateci la possibilità di metterci alla prova”, ha detto Pavone ad una piazza che lo ha più volte interrotto con applausi e cori. L’ex assessore al Bilancio ha spiegato i motivi della rottura con il Pd avvenuta tre anni fa. “O si diceva sì oppure si era messi da parte – ha detto Pavone – noi non eravamo stati eletti per fare gli impiegati e per tre anni siamo stati degli spettatori in consiglio”. Pavone ha poi definito “uno schifoso biglietto” il volantino che oggi è stato fatto circolare per Roseto, a firma centrosinistra, nel quale venivano riportati stralci di alcuni consigli comunali del 2005, durante i quali Antonio Norante e Filiberto Di Giuseppe, allora all’opposizione, criticavano pesantemente Enio Pavone e Gianfranco Marini, allora in maggioranza. “Perché Giulio Sottanelli non lo ha scritto direttamente?”, ha attaccato Pavone. Poi l’affondo, con un chiaro riferimento alla lista dell’ex vicepresidente della Provincia: “Noi non ci nascondiamo dietro liste civiche riempite di ragazzi mandati al macello, il generale quando è tale va in prima fila e non si nasconde”. “Siamo qui perché abbiamo capito cosa vuole la gente – ha aggiunto Pavone – vale a dire una politica nuova, una speranza, un metodo diverso di governare, in cui non ci siano favori ma diritti”.
Presente al comizio di chiusura anche il governatore regionale Gianni Chiodi. “Pavone è l’unica persona capace di restituire dignità a Roseto – ha detto Chiodi – e questa è un’occasione storica per investire su una squadra capace di portare migliori prospettive”. Nel suo intervento Chiodi non ha fatto mancare le frecciate per quanto riguarda la questione del Cirsu, “dove il centrosinistra è stato capace di far fallire aziende che in tutta Italia fanno utili”. A fianco del governatore anche gli assessori regionali Mauro Di Dalmazio e Giandonato Morra, il sottosegretario regionale Enrico Mazzarelli, il coordinatore provinciale del Pdl Paolo Tancredi, insieme al presidente della Provincia Valter Catarra e al sindaco di Teramo Maurizio Brucchi. “La prima vera campagna elettorale dopo trent’anni – ha rimarcato Mazzarelli che ha anche voluto ringraziare i liberalsocialisti – con la quale il centrodestra esce da un isolamento storico”.

 

La sinistra vuole cambiare Roseto. Nel pomeriggio era invece stata la volta di del consigliere regionale Maurizio Acerbo per la chiusura della campagna elettorale della Sinistra Unita di Marco Borgatti. “La nostra regione è affogata in un’alternanza di sistemi clientelari”, ha dichiarato dal palco della piazza della Libertà Acerbo che ha anche criticato alcuni settori della politica per la questione Borsacchio. “Se un politico dice che nel Borsacchio è tutto bloccato è un truffatore o un delinquente – ha detto Acerbo – la riserva è bloccata per soddisfare i costruttori e così facendo si danneggiano i residenti”.
“Roseto non si cambia passando dalla sinistra alla destra e dalla destra alla sinistra ma cambiando le persone”, ha invece detto Marco Borgatti, in quello che è stato l’ultimo intervento in questa campagna elettorale. “Dobbiamo cercare di cambiare Roseto non con le solite parole ma con i fatti”, ha aggiunto.

 

 

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