I docenti, infatti, ricordano che l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Vincenzo Moretti” è stata tra le prime scuole a proporre ai ragazzi le esperienze degli scambi culturali con l’estero, attività avviata oltre venti anni fa, con lunghi periodi di permanenza in diversi Stati europei, nonché Canada, Stati Uniti d’America e Tunisia. La stessa scuola è risultata tra le prime scuole abruzzesi a realizzare l’alternanza scuola-lavoro di periodi fino a tre mesi in Paesi dell’Unione Europea, percorso che permette tuttora agli studenti di imparare in loco una delle quattro lingue insegnate a scuola (Inglese, Francese, Spagnolo e Tedesco) e di ottenere crediti formativi universitari;
“L’Istituto Moretti – aggiungono i professori – ha dato vita a progetti multidisciplinari, coinvolgendo tutti gli indirizzi, che sono stati integrati con le esigenze del territorio. Tra i percorsi più riusciti c’è l’itinerario turistico realizzato nel borgo medievale di Montepagano, ricevendo il plauso dei sindaci della vallata del Vomano, del presidente della Provincia di Teramo e della sezione regionale di Italia Nostra; Nel corso degli anni ha saputo proporre offerte formative che hanno sposato le richieste del territorio. Oggi gli indirizzi sono nove, ad iniziare da Amministrazione, Finanza e Marketing, (1968), Costruzioni, Ambiente e Territorio (ex Geometri) 1991, Sistemi Informatici Aziendali (ex Programmatori) 1993, Ipsia Elettrico Elettronico (1995), Turismo Linguistico (2006), Moda Made in Italy (2006), Grafica e Comunicazione (2012), Afm Quadriennale (2018), Afm Sportivo (2018)”.
I docenti ribadiscono quindi che la lettera pubblicata nei giorni scorsi è stata redatta da un solo docente: “Fermo restando le qualità di grande pregio che le varie componenti scolastiche hanno rimarcato in tanti anni, le riflessioni riportate nello scritto a firma del professor Pietro Costantini sono del tutto personali e, comunque, anche se non affatto specificato, possono essere state condivise da un gruppo non identificato di altri docenti. Non c’è nulla di male scrivere certe considerazioni a titolo personale, sta di fatto che tanti insegnanti del Moretti non possono essere considerati firmatari, semplicemente perché la lettera stessa non è stata condivisa e nessuno si può arrogare il diritto di parlare a nome di una comunità, quando questa non viene minimamente informata. È alla base delle semplici leggi della comunicazione”.
“Questa precisazione non vuole assolutamente entrare in contrasto con chicchessia. È solamente un modo per puntualizzare il reale svolgimento dell’iter intrapreso da un singolo docente e non dall’intero corpo insegnante”, concludono la nota firmata dai professori dell’Istituto rosetano.