La cosa è stata segnalata dai residenti del quartiere nord di Alba Adriatica, e rimbalzata dal comitato civico Siamo Alba che torna a porre la questione dei velocipedi abbandonati.
“Un tema più volte portato all’attenzione all’amministrazione comunale da chi la zona la vive ogni giorno: comitati, residenti, pendolari e turisti.
Si auspica inoltre di “applicare” progetti di alcune cittadine limitrofe che hanno proceduto alla rimozione dei velocipedi, previo avviso cartaceo di rimozione coatta, entro un termine di decadenza di pochi giorni. Naturalmente occorrerà che l’ente si doti di un regolamento e attrezzi la zona con delle rastrelliere, che diventano spazi obbligatori per il parcheggio di biciclette”.
E per offrire uno spunto di riflessione, Siamo Alba cita l’esempio del “Polibikes” (del Politecnico di Milano), progetto che ha portato alla realizzazione di uno speciale bike sharing basato sul recupero al fine di incentivare la mobilità sostenibile e non sprecare la grande quantità di biciclette ogni anno rubate, smarrite o abbandonate in città che, giorno dopo giorno, si rovinano, si arrugginiscono e diventano spazzatura.