Voto: 5,5 “PANDORUM” (di Christian Alvart con Ben Foster, Dennis Quaid – 2010)
Ben Foster è senza ombra di dubbio uno degli attori emergenti che, nell’attuale panorama cinematografico mondiale, ci convince di più. Dennis Quaid vive questa rinascita artistica da un lustro a questa parte e, anche se in realtà non ci ha mai coinvolto, fa il suo lavoro in maniera diligente.
Attorno a questi due personaggi/attori, ruota Pandorum, il nuovo film di Christian Alvart che, qui in qualità anche di writer, definisce una discreta realizzazione nel suo complesso. Purtroppo senza mai entusiasmare.
Nel 2153 (o giù di lì) il mondo inizia a combattere per le risorse idriche. Mentre il genere umano è in serio pericolo di estinzione, viene scoperto Tanis, pianeta con proprietà atmosferiche e organiche tali da rendere possibile la vita della nostra specie. La nave Elysium parte in direzione Tanis a mo’ di futura arca di Noè per popolare il nuovo pianeta. Il viaggio è lunghissimo e vengono “addormentati “ sia i membri degli equipaggi futuri, sia i loro famigliari, in un “ipersonno” . Bower (Ben Foster) si sveglia da solo, senza che la squadra precedente sia lì ad accoglierlo, intuendo dopo un iniziale stordimento che “qualcosa è andato storto”. Capire cosa è successo, salvare la nave ma, soprattutto, loro stessi da strane creature che occupano l’immensa stazione orbitante, sarà il main concept della pellicola. Con Pandorum, malattia mentale da viaggiatori nello spazio, in agguato, si approda al finale che, in un suo frangente, riesce quasi a sorprendere lo spettatore.
Pellicola che si è lasciata ammaliare dalle stra-inflazionate sirene del filone “Alien” intersecato al filone “fine del mondo” pur avendo le potenzialità per creare qualcosa di nuovo, di originale. Il ritmo è abbastanza coerente ma la lineraità della narrazione non sposa il writing claustrofobico rendendo alcune parti scontate e intuibili.
Teniamo d’occhio Ben Foster perché, al primo film noioso, prende l’oscar.
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Ivan Cesare Caponi
