L’Aquila- In Abruzzo al 30 settembre 2014 le imprese artigiane attive guidate da imprenditori stranieri sono 4.039, cioè circa un ottavo (12,3%) di quelle artigiane totali. E’ quanto risulta dalle elaborazioni effettuate dal Cresa sulla banca dati Stockview del sistema informativo Infocamere che riporta i dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.
Le imprese artigiane straniere si concentrano in particolare nella provincia di Teramo (35,9%) e in misura inferiore nelle altre (Chieti: 26,1%; Pescara: 19,3%; L’Aquila: 18,1%). Teramo emerge anche per il maggior peso delle imprese straniere sul totale delle artigiane (17,3%), mentre nelle altre province esso risulta inferiore alla media regionale (Chieti: 11,3%; L’Aquila: 10,2%; Pescara: 10,1%).
A livello regionale quasi la metà(49,5%) degli imprenditori artigiani stranieri opera nelle costruzioni, poco meno di un quarto (21,6%) nelle attività manifatturiere e circa un ottavo (12,4%) nelle altre attività di servizi. A livello territoriale emergono le situazioni diversificate dell’Aquila dove le imprese artigiane straniere operanti nelle costruzioni superano il 67%, di Teramo dove il 31,3% svolge attività manifatturiere e Pescara dove il 16,3% svolge altre attività di servizi.
Nel dettaglio dei singoli settori il peso delle imprese straniere sul totale delle artigiane premia non solo le costruzioni (16,5%) ma anche altri settori che non emergono in termini assoluti, quali la fornitura di acqua e gestione di reti fognarie e rifiuti, il noleggio e le agenzie di viaggio, l’alloggio e la ristorazione, per i quali risulta superiore alla media (rispettivamente 15,7%, 14,5% e 12,2%). Riguardo alla forma giuridica, la quasi totalità delle imprese artigiane straniere è costituita come impresa individuale (92,4%), peso sensibilmente maggiore di quanto accade tra le imprese artigiane totali (79,3%).
Tra le imprese straniere il peso delle ditte individuali risulta particolarmente elevato nell’agricoltura, sanità e attività artistiche dove ne costituisce la totalità e nelle costruzioni, nel trasporto e magazzinaggio, nelle attività professionali, nel noleggio e nelle altre attività di servizi dove rappresentano una percentuale superiore alla media. A livello territoriale non si osservano particolari differenze considerando che in tutte le province le imprese straniere individuali costituiscono circa il 92% di quelle straniere, ad eccezione della provincia di Pescara dove non arrivano al 91%.
Considerando gli ultimi tre anni si nota che rispetto al 30 settembre 2011 al calo dell’8,7% riscontrato tra le imprese artigiane attive abruzzesi si è affiancata una diminuzione minore delle imprese artigiane gestite da stranieri (-6,5%), a differenza di quanto rilevato a livello nazionale da Unioncamere che per le imprese registrate straniere ha registrato un certo aumento (+1,2%). A livello di singoli settori emergono il commercio, l’alloggio e ristorazione, l’informazione e comunicazione e il noleggio per i quali, al contrario, si nota un aumento delle imprese straniere (rispettivamente +4,6%, +6,8%, +15,8%, +10,7%). A maggior dettaglio territoriale – afferma il Cresa – si nota che tutte le province vedono diminuire le imprese artigiane sia totali che straniere, ma queste ultime calano meno che nella media regionale solo a Pescara (-1,8%) e a Chieti (-4,1%).