La dieta ti sembra inutile e non fruttuosa? Se stai affrontando questa situazione vuol dire che è sorto qualcosa che non va e che andrebbe corretto.
Seguire una dieta dovrebbe facilitare il processo di dimagrimento e di eliminazione del grasso corporeo in eccesso. Eppure a volte non è sempre così. Tra i casi che potrebbero palesarsi, per quanto riguarda le situazioni più avverse, c’è quella per la quale si dimagrisce in maniera regolare settimana dopo settimana, per poi avere il tremendo sospetto di non stare più riuscendo a togliersi di dosso il peso di troppo. Questa cosa può avere dei risvolti psicologici importanti.
Potrebbe sorgere il pensiero pericoloso in merito al fatto che ogni sforzo fatto stia risultando vano. E che tutto sia inutile. Premesso che non è così, perché fare una dieta serve anche a depurare l’organismo ed a stare più puliti dentro, il fatto che non dimagrire anche se si è a dieta potrebbe essere correlato ad un comportamento sbagliato. Magari stai mangiando un po’ troppo oppure qualche alimento che non è che sia proprio amico di una alimentazione controllata. Oppure potrebbe esserci altro.
Se non stai dimagrendo pur prestando attenzione massima, la cosa potrebbe essere correlata a diversi fattori. Ad esempio alle cosiddette “calorie nascoste”, che sono nascoste in qualche extra che possiamo concederci nella autoconvinzione che non siano nocive per il piano alimentare che ci siamo prefigurati di seguire.
Uno snack, una bevanda o qualcos’altro, favoriti da momenti di convivialità e da giorni di festa, se sono troppo frequenti (due o tre volte alla settimana possono già costituire un eccesso da evitare, n.d.r.) possono portare il processo di dimagrimento in stallo. Anche il sonno influisce. Riposare poco e male porta l’organismo a lavorare peggio, a fare tutto più lentamente ed a gravare sulla efficacia del metabolismo.
Ed un metabolismo affossato è un metabolismo che, sul piano di dimagrimento che abbiamo previsto, non ci aiuterà. Il risultato sarà un blocco della perdita di peso. Un cattivo riposo, a livello scientifico, secondo quanto osservato, può portare al sorgere della grelina, meglio nota come l’ormone della fame.
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Al contempo cala la presenza della leptina, che è invece l’ormone che regola il senso di sazietà.
E tutto questo finisce con l’agevolare la cosiddetta fame nervosa, con quei raptus davanti al frigorifero ed alla dispensa che lì per lì proprio non pensiamo di dovere frenare.
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E non è finita qui: anche lo stress legato ad esempio a problemi lavorativi o della vita privata, se si ripresenta in maniera fin troppo ripetuta, può portarci a stare peggio ed a spingerci a cercare nel cibo la valvola di sfogo più alla portata di mano.