C’è una scoperta recente inerente i vaccini e che riguarda la scelta del braccio da presentare ai medici. Viene anche da restarci alquanto sorpresi.
Le vaccinazioni sono importanti, e la cosa è risaputa, checché ne dicano complottisti, no vax ed altri che non hanno mai studiato oppure non l’hanno fatto con la dovuta attenzione. Se siamo venuti fuori da quell’immenso pantano chiamato Covid, che ad un certo punto sembrava non avere via di uscita, è proprio per merito dei vaccini. Ed anche contro altre malattie cicliche e che assumono un carattere prevalentemente stagionale è bene premunirsi con una adeguata copertura vaccinale.

Qualsiasi medico di base ti confermerà questa cosa. Senza vaccini ogni situazione è destinata a volgere al peggio, e del resto è una questione di logica. Difatti i vaccini altro non sono se non dei ritrovati frutto della ricerca medica e scientifica che hanno lo scopo di debellare l’azione nociva di agenti patogeni. Contro molti virus esistono delle specifiche tipologie di vaccino. Potrebbe però esserci qualcosa di cui non sei stato messo al corrente riguardo ai vaccini.
Dove si fa la puntura per il vaccino?
E riguarda l’efficacia degli stessi, che a quanto pare, tenderebbe ad essere maggiore a seconda del braccio che esponi alla puntura della siringa. Alcuni ricercatori australiani che lavorano al Garvan Institute of Medical Research ed al Kirby Institute dell’Università del New South Wales a Sydney sono giunti proprio a questa conclusione.

E lo hanno fatto dopo avere scoperto che i vaccini attivano delle cellule immunitarie cramate macrofagi. La loro funzione è quella di ripulire il corpo. I macrofagi hanno sede all’interno dei linfonodi che sorgono dove il corpo umano viene toccato dalla siringa del vaccino. Quando si attivano, i macrofagi riescono ad indirizzare anche i linfociti B (che creano i necessari anticorpi, n.d.r.).
Il processo in questione risulta ottimizzato se ci si fa vaccinare sempre allo stesso braccio. Per stabilire ciò, i ricercatori hanno compiuto degli esperimenti dapprima su delle cave da laboratorio e poi anche su alcuni volontari umani. E si verifica in particolare con il booster, ovvero la seconda dose.
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Scoperta importante per i futuri vaccini
Se il booster ha luogo dove era avvenuta la prima vaccinazione, il ruolo dei macrofagi risulta essere facilitato e porta a dei risultati migliori. L’attivazione dei linfociti si svolge in modo più efficace e veloce. E la risposta immunitaria da parte dell’organismo è più forte.

L’esperimento sugli umani – trenta volontari – aveva riguardato proprio l’efficacia del booster contro il Covid 19 mediante vaccinazione con il ritrovato Pfizer-BioNTech.
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Quanto osservato potrebbe facilitare la realizzazione di nuovi vaccini, ed a seconda dei progressi svolti potrebbe essere persino non più necessario procedere con le dosi di richiamo. Occorreranno però altri studi in merito ed ulteriori approfondimenti.