Microplastiche, esiste un modo per ridurre la loro presenza nell’organismo

Fanno malissimo alla salute e purtroppo è molto facile venirci a contatto, ma le microplastiche possono essere individuate con un metodo apposito.

Microplastiche, la loro persistenza è un problema enorme. Questi residui di materiali, che come il nome be suggerisce, derivano dalla plastica, sono fortemente inquinanti. E possono risultare nocivi anche agendo direttamente sulla salute, nel lungo periodo. Le microplastiche possono essere assimilate mediante l’alimentazione e causare dei danni all’organismo anche considerevoli. La preoccupazione per l’inquinamento da microplastiche è cresciuta in maniera esponenziale.

ampolla d'acqua contenente microplastiche
Microplastiche, esiste un modo per ridurre la loro presenza nell’organismo – abruzzo.cityrumors.it

Queste minuscole particelle, frutto della degradazione di materiali plastici, sono state rinvenute in ogni angolo del nostro ambiente. Dall’aria che respiriamo ai cibi che consumiamo, fino ad arrivare ai fluidi corporei umani. Se ne trovano tanto sui fondali degli oceani quanto sulle vette più alte del mondo, ormai. Il fatto di essere minuscole ne favorisce gli spostamenti mediante il vento ed altri agenti atmosferici. E le microplastiche finiscono con l’inquinare il suolo e le acque, oltre ad essere ingerite dagli animali.

Quali sono i pericoli delle microplastiche?

Un problema frequente riguarda il pesce, con molte specie marine che finiscono con l’ingoiare delle grosse quantità di microplastiche. E mediante le loro carni, alla fine anche noi ingeriamo microplastiche, mediante i processi della catena alimentare. Nuove ricerche hanno rivelato la loro presenza nel sangue, nel latte materno e persino nella placenta, destando allerta per le possibili conseguenze sulla salute umana.

Microplastiche in un cucchiaio
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Tra gli effetti specifici delle microplastiche sul nostro organismo, studi recenti indicano che queste sostanze potrebbero influenzare negativamente il sistema endocrino, compromettendo la fertilità sia negli uomini che nelle donne. Un’analisi pubblicata sul Journal of Pharmaceutical Analysis ha messo in evidenza come la presenza di microplastiche nel corpo possa portare a una significativa riduzione dei livelli ormonali, come testosterone ed estrogeni, e a un deterioramento della qualità dello sperma, oltre a danneggiare i tessuti ovarici.

Le microplastiche sembrano innescare stress ossidativo e infiammazione, due fattori che possono contribuire a questi effetti avversi. La scienza sta cercando risposte e soluzioni per contrastare questo grave problema. Tra le opzioni più promettenti emergono gli antociani, potenti antiossidanti naturali che conferiscono colore a frutti e fiori, presenti in alimenti come mirtilli, melanzane e uva rossa. Ulteriori studi hanno dimostrato che gli antociani possono svolgere un ruolo protettivo contro i danni causati dalle microplastiche.

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Come individuare le microplastiche

Queste molecole aiutano a mantenere l’integrità della barriera emato-testicolare negli uomini. E hanno anche mostrato la capacità di preservare la salute ovarica nelle donne, normalizzando i livelli ormonali alterati dalle sostanze chimiche presenti nelle plastiche. E delle ricerche condotte su modelli animali hanno fornito risultati sorprendenti. I topi esposti a microplastiche e successivamente trattati con antociani hanno mostrato un miglioramento significativo nella qualità dello sperma, con un incremento sia del numero che della motilità degli spermatozoi.

Un gruppo di microplastiche
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Gli antociani hanno contribuito a ridurre i danni ai testicoli e a stimolare la produzione di testosterone. Per quanto riguarda la salute femminile, le microplastiche tendono a compromettere i livelli di estrogeni e a provocare infiammazione nelle ovaie. Tuttavia, l’assunzione di antociani ha dimostrato di alleviare questi effetti, contribuendo a mantenere un equilibrio ormonale e a ridurre l’infiammazione.

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Uno degli antociani più studiati, la cianidina-3-glucoside (C3G), ha mostrato risultati particolarmente promettenti nel ripristino della produzione di testosterone e nella protezione delle cellule di Leydig. Le quali sono importanti per la sintesi degli ormoni maschili. I risultati hanno evidenziato un incremento fino al 30% nei livelli di spermatozoi e un miglioramento della motilità spermatica del 25% nei soggetti trattati con antocianine.

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