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Salute

Le candele profumate fanno male? Mai comprarle se c’é scritto questo sull’etichetta: l’ingrediente da riconoscere subito

Le candele profumate possono rivelarsi più tossiche del fumo di sigaretta: attenzione a questo ingrediente comune.

Candele che passione! Ammettiamolo, in un ambiente profumato si rivela nettamente più confortevole ed accogliente, specialmente se a creare una dolce fragranza sono delle colorate candele, belle da vedere e adattabili a tutti gli stili della casa.

L’ingrediente tossico all’interno delle candele profumate – abruzzo.cityrumors.it

Se poi dovessimo guardare l’aspetto naturale, le candele trasmettono un senso di ‘naturale’. Che sia un diffusore, un profumatore a spray o qualsivoglia qualità, l’idea che emana è sempre quella di una dispersione chimica, o comunque meno naturale della classica cera che molti idolatrano come ricoperta solamente di olii essenziali.

L’amore verso le candele è un dato di fatto. Dal 2000, il consumo delle candele nelle case di tutto il mondo è passato da 40gr. pro-capite a circa 100 gr. In questa crescita di mercato, a lanciarsi sono stati anche produttori poco onesti, ma con un asso nella manica: il prezzo. Da qui nasce il problema per la salute, dovuto ad un ingrediente altamente tossico per la salute.

L’ingrediente tossico da controllare prima di acquistare una candela profumata

Le offerte fanno gola, specialmente se ci danno la possibilità di acquistare un prodotto apparentemente eccelso, ad un prezzo competitivo. Eppure spesso si dimentica come, la materia prima ha un costo e un prodotto a pochi euro può nascondere delle insidie non di poco conto.

Caandele profumate: i rischi dell’inalazione di paraffina – abruzzo.cityrumors.it

Tra i principali imputati della pericolosità delle candele profumate troviamo la paraffina. Questo ingrediente, un derivato del petrolio, è utilizzato nella stragrande maggioranza delle candele commerciali, proprio perché economico e facilmente reperibile.

Tuttavia, dietro al suo aspetto inoffensivo, si nasconde un potenziale danno per la salute. La paraffina, quando bruciata, rilascia nell’aria sostanze chimiche dannose come il benzene e il toluene, due composti organici volatili che possono essere inalati e accumularsi nel nostro organismo, contribuendo all’inquinamento indoor.

Il problema principale risiede nel fatto che, a differenza del fumo di sigaretta o degli scarichi delle automobili, l’uso delle candele è percepito come un’attività innocua, quasi naturale.

Eppure, le particelle rilasciate durante la combustione della paraffina possono essere più dannose del fumo passivo, poiché si disperdono in ambienti chiusi e vengono inalate senza che ce ne accorgiamo. Alcuni studi hanno dimostrato che l’inalazione prolungata di queste sostanze può irritare i polmoni, provocare mal di testa e, nel lungo termine, essere associata a problemi più seri come disturbi respiratori o cardiovascolari.

Ma la paraffina non è l’unico elemento problematico. Anche lo stoppino gioca il suo ruolo. Se realizzato in nylon o, peggio, contenente piombo, bruciando può rilasciare diossine, sostanze altamente tossiche e potenzialmente cancerogene. A completare questo quadro poco rassicurante ci sono le profumazioni, spesso ottenute con sostanze chimiche artificiali che, oltre a irritare le vie respiratorie, possono scatenare reazioni allergiche o disturbare chi soffre di asma.

Dunque, prima di acquistare una candela – soprattutto se a basso costo – assicurati che tra la lista di ingredienti non ci sia la paraffina. Solitamente, viene indicata sull’etichetta come Paraffin o Paraffin wax (cera di paraffina) Petroleum wax (cera di petrolio) o Mineral wax (cera minerale).

Daniela Guglielmi

Potrei dire di essermela cercata, ma la verità è che la scrittura ha trovato me. Classe '94, scrittrice per caso e oggi redattrice a tempo pieno. La mia avventura con la scrittura è iniziata per gioco, quando qualche anno fa ho mollato tutto per ritrovare me stessa. Da allora collaboro con diverse riviste e blog, trasformando un semplice passatempo in una carriera a tempo pieno. Non amo la superficialità: mi nutro di approfondimenti e cerco sempre di andare oltre l'apparenza delle cose.