C’è un sintomo che anticipa l’infarto a cui nessuno pensa, può essere cruciale

Spaventa tutti, l’infarto, ed ora un apposito studio mette in risalto la presenza di uno specifico sintomo al quale non era mai stata prestata attenzione.

L’infarto può essere riconosciuto in alcuni casi, e questo ci può dare del tempo prezioso a disposizione per cercare di adottare qualche contromisura urgente nell’immediato. Un attacco di cuore è una di quelle condizioni per le quali agire il più presto possibile può fare la differenza nel vedersi salva la vita. In base ad uno studio compiuto di recente, un individuo su tre è alle prese con patologie di natura cardiovascolare. In queste condizioni l’infarto purtroppo rappresenta uno scenario più probabile rispetto ad altre situazioni.

Medicine per il cuore e stetoscopio
C’è un sintomo che anticipa l’infarto a cui nessuno pensa, può essere cruciale – abruzzo.cityrumors.it

C’è una ricerca compiuta nel corso delle ultime settimane da parte di ricercatori della Università di Brescia che ha riconosciuto un sintomo dell’infarto passato inosservato da sempre. Gli esperti hanno agito in sinergia con rappresentanti della Società Europea di Cariologia e di altri enti ufficiali in merito, come l’Università di Liverpool.

Come faccio a capire se sto per avere un infarto?

Quanto osservato è decisamente eclatante visto che è venuto fuori un collegamento con una situazione fisica che però mai e poi mai verrebbe associata alla salute del cuore. Il tutto è frutto di ricerche cominciate nel 2019 e che ha potuto contare su 11 milioni di finanziamenti dall’Unione Europea, nell’ambito del progetto Dorian Gray.

Modello di un cuore
Come faccio a capire se sto per avere un infarto? – abruzzo.cityrumors.it

A quanto pare anche il declino cognitivo può essere una spia in grado di anticipare l’incombere di un infarto. La demenza cerebrovascolare ed una malattia tanto temuta come il morbo di Alzheimer sono state ritenuti slegate l’una dall’altra. Ed invece questa ricerca pone all’evidenza degli esperti una certa connessione. In particolar modo per via della presenza di beta-amiloide vascolare o parenchimale. Tale progetto non è finito ed anzi, è ancora in corso.

Leggi anche: Carrefour richiama prodotto per rischio Norovirus, come riconoscerlo e cosa fare

Il deficit cognitivo considerato come indicativo da questa ricerca

Del resto gli ingenti finanziamenti a disposizione rappresentano un incentivo per cercare di scoprire ancora di più in merito. I ricercatori coinvolti stanno sfruttando anche i sistemi più avanzati di intelligenza artificiale e hanno compiuto diversi incroci con casi clinici attuali e meno attuali.

Uomo con mano sul capo
Il deficit cognitivo considerato come indicativo da questa ricerca – abruzzo.cityrumors.it

Un accademico della già citata Università di Liverpool, il professor Riccardo Proietti, ha affermato che le malattie cardiovascolari mostrano più di un legame con il deterioramento cognitivo.

Leggi anche: Allarme Escherichia coli in latte e formaggio, se arrivano da qui sono contaminati 

Episodi come l’infarto, la rigidità delle artiere o la ipoperfusione cronica possono spiegare queste connessioni, anche se ancora manca la presenza di biomarcatori in grado di potere stabilire una diagnosi precoce in tal senso.

Gestione cookie