Quale bresaola comprare al supermercato? Attenzione perché potresti essere truffato sotto gli occhi: ecco i dettagli da non dimenticare!
Ad oggi, il supermercato per come lo conosciamo noi, offre una vastissima gamma di prodotti, non solo alimentari, ma anche per la cura della casa, dell’igiene personale e oggettistica varia. Ne è un chiaro esempio Lidl, che oltre a offrire alimenti disparati, permette l’acquisto di elettrodomestici, profumi, cosmetici e altro a prezzi imbattibili. Certamente il supermercato verrà scelto in primis per la spesa quotidiana o settimanale e tra i cibi più consumati da noi italiani troviamo i salumi.
Prosciutto cotto e crudo, speck, mortadella, ma anche salame nelle varie tipologie, insaccati secchi e bresaola. Quest’ultima viene spesso acquistata quando si stia seguendo un regime alimentare controllato in quanto povera di grassi. Sapevate però che potremmo essere già stati truffati senza accorgercene? Affinché la bresaola sia vera e genuina, deve rispettare alcuni criteri di produzione e in particolare presentare alcune tipiche caratteristiche. Scopriamo tutti i dettagli del caso.
Per bresaola intendiamo un salume ricco di sapore e povero di grassi, solitamente in un bel rosso e con le venature in evidenza del taglio della carne rigorosamente bovina. Sono in tanti a preferirlo rispetto a una fesa o un petto arrosto insaccato perché più gustoso e in grado di essere apprezzato maggiormente quando mangiato in purezza. Ciononostante il rischio di acquistare una bresaola scarsa o ‘finta‘ si corre.
Qualche tempo fa l’agronomo Daniele Paci aveva acceso un allarme non indifferente circa l’utilizzo di carne di zebù nella produzione stessa della bresaola, una vacca proveniente dal Brasile. Attenzione però: non vi è nulla di male nel provare insaccati e salumi derivanti da altri paesi, il problema si pone nel momento in cui un marchio italiano non vada a specificare sull’etichetta d’acquisto tale uso. Partiamo dal presupposto che esistono due bresaole, quelle fresche e quelle stagionate. Per capire la reale qualità consideriamo un rosso più vivo e rubino per quelle fresche, uno più scuro e tendente al borgogna in quelle stagionate.
Ogni confezione di bresaola deve riportare il nome di filiera di produzione, il codice dei lotti e ovviamente deve assolutamente specificare l’origine di provenienza della carne utilizzata. Per legge il produttore non può esimersi da questa operazione. Se quindi troviamo la dicitura ‘carni miste‘ o ‘carne di zebù‘, quella non sarà bresaola nostrana, che deve riportare piuttosto il marchio IGP e la dicitura ‘100% carne italiana‘. In caso contrario, saremo noi a decidere se acquistare o meno il salume, pur sapendo la provenienza di quella scelta.