Lavoro, un Abruzzo ‘in nero’: dati in crescita nel 2012

lavoro_neroUn trend in continua crescita. È quello relativo ai dati sul lavoro nero in Abruzzo, riferiti all’anno 2012 che, in base alle 1617 ispezioni effettuate, risulta aumentato del 32% rispetto all’anno precedente. E’ uno dei dati forniti stamane a L’Aquila dalla direzione regionale del lavoro.

Le aziende sospese perchè trovate con un numero di lavoratori in nero superiore al 20% dei dipendenti sono state 259. “Molto significativo” ha commentato il direttore regionale Giovanni De Paulis “il dato sui lavoratori coinvolti in appalti e distacchi di manodopera illeciti fraudolenti, fenomeno sempre più diffuso nella nostra regione, dove i casi accertati sono stati 1.258, tra più alti a livello nazionale e più del doppio di quelli accertati l’anno precedente; si tratta per lo più di intermediazioni di manodopera a basso costo, realizzate quasi sempre mediante pseudo appalti affidati a cooperative, diffuse prevalentemente nel settore dei servizi alle imprese ma in forte espansione anche nel settore dell’edilizia.  Nell’anno della riforma del lavoro che è intervenuta su molte tipologie contrattuali, è bene evidenziare anche il considerevole aumento dei rapporti di lavoro riqualificati dagli ispettori del lavoro: in ben 1.300 casi hanno riconosciuto l’effettiva natura subordinata di collaborazioni a progetto, associazioni in partecipazione e collaborazioni occasionali, con conseguente recupero delle differenze retributive contributive a favore dei lavoratori. In aumento anche gli illeciti riscontrati in materia di orario di lavoro, con particolare riferimento al delicato settore dell’autotrasporto, dove il rispetto delle regole sui tempi di riposo giornaliero settimanale ha un’incidenza rilevante sulla sicurezza dei lavoratori e sulla sicurezza stradale. In materia di sicurezza sul lavoro, i controlli di competenza del Ministero del Lavoro riguardano prevalentemente il settore dell’edilizia, dove è stato fatto uno sforzo eccezionale rispetto all’anno precedente. Sono state infatti controllate 2.905 aziende del settore rispetto alle 1996 controllate nell’anno precedente, con un forte incremento delle sanzioni riscosse per violazioni prevenzionistiche che è passato da 946.000 euro del 2011 a 1.712.000 euro del 2012. A questo proposito si è ritenuto interessante evidenziare in maniera sintetica le principali violazioni riscontrate nel settore edile nella zona del cratere interessato dalla ricostruzione del post terremoto, su cui ovviamente è stata concentrata una buona parte dei controlli”.

 

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