Abruzzo, il debito della Regione ammortizzato in 20 anni VIDEO

Si sono determinate le condizioni normative perché il rientro della consistenza debitoria della Regione Abruzzo avvenga nell’arco di 20 anni.

 

L’ammontare del debito della Regione all’atto dell’insediamento della Giunta D’Alfonso era pari a 780 milioni di euro che, grazie alle politiche messe in atto, è sceso a 680 milioni euro. L’ammortamento richiesto era di 50 milioni annui. Con la norma introdotta dal Governo Gentiloni nel disegno di legge di Bilancio dello Stato e sollecitata dal presidente D’Alfonso nel corso di una lunga interlocuzione con i ministri interessati, la quota di ammmortamento si riduce a 25 milioni di euro l’anno. “L’officina della Regione Abruzzo e anche quella dei territori potranno finalmente partire grazie ad una norma potentissima”.

 

Lo ha annunciato, questa mattina, a Pescara, all’Aurum, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, in apertura della conferenza stampa nel corso della quale, insieme all’assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, ha illustrato il contenuto della norma che stabilisce che il ripiano del disavanzo, al 31 dicembre 2014, potrà essere rideterminato in quote costanti, in non oltre 20 esercizi, per le Regioni che si impegnano a riqualificare la propria spesa attraverso il progressivo incremento degli investimenti. “Si tratta di una norma di grande impatto – ha affermato D’Alfonso – in quanto è il Disegno di legge che il Governo propone all’approvazione del Parlamento. Avremmo potuto anche inserire l’emendamento in corso di approvazione – ha aggiunto D’Alfonso – ma non avrebbe avuto lo stesso valore. Con questa operazione normativa – ha spiegato il Presidente – consentiamo il rispetto di uno dei principi fondamentali del diritto europeo che è il pagamento dei debiti”. D’Alfonso ha ricordato che “si tratta di un debito che parte dal 1999 e che si è generato fino al 2014” ma ha anche detto che “non si poteva lasciare il sistema Regione con debiti sepolti”.

 

Questa operazione consentirà non solo di mantenere una agibilità finanziaria annuale ma l’aspetto fondamentale è dato dal fatto che, “come regola di virtuosità, non c’è l’abbattimento o il contenimento della spesa storica ordinaria corrente ma c’è l’implemetazione della spesa per investimenti”. D’Alfonso ha poi fatto cenno all’importanza di poter siglare accordi con la Ragioneria generale dello Stato, grazie ai quali le Regioni potranno veicolare esigenze di riordino della macchina amministrativa oltre a poter soddisfare ulteriori esigenze sempre in via pattizia. “Questo significa – ha chiarito – in primo luogo poter continuare a lavorare per il rinnovo della macchina amministrativa regionale attraverso bandi di concorso interni ed esterni. Il che vuol dire, considerando anche il normale turn-over, poter prevedere l’assunzione in Regione Abruzzo di oltre 100 unità lavorative all’anno. Mi piace ricordare – ha concluso – che questa è una norma che non va di traverso alla Corte di Conti e non è cosa di poco conto.”

 

Paolucci ha parlato di “una norma a vantaggio della parte più debole della società abruzzese, che consente di evitare contrazioni nella spese correnti per i trasporti e per il sociale, per i diversamente abili e per i ricoverati h24 nelle nostre strutture sanitarie, per i 305 comuni abruzzesi in ragione del piano sociale d’ambito, che consente l’erogazione di borse d studio per il sociale e che consente il ricovero ed il mantenimento dei costi sostenuti per il ricovero degli anziani presso le strutture socio-sanitarie. Si tratta – ha concluso Paolucci – di una norma che non presenta coperture per lo Stato e che, invece, ha tutte le coperture finanziarie della Regione con il semplice slittamento del disavanzo”.

 

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