Piano Carceri, 11milioni di euro per il penitenziario di Sulmona

carcere_sulmonaRealizzare un nuovo padiglione detentivo nel penitenziario di Sulmona. Questa la finalità dell’intesa siglata oggi a Roma, nella sede del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, tra Franco Ionta, Commissario delegato per il Piano carceri, e Antonio Morgante, Coordinatore della Struttura per l’Attuazione del Programma di Governo della Regione Abruzzo, su delega del Presidente Gianni Chiodi.

L’accordo prevede la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione delle nuove infrastrutture carcerarie che stabilisce l’ampliamento dell’istituto penitenziario di Sulmona di via Lamaccio con un costo di circa 11 milioni di euro e la possibilità di ospitare 200 detenuti.

“Anche l’Abruzzo partecipa allo sforzo del governo per risolvere il problema del sovraffolamento delle carceri” ha commentato Morgante. “La proposta del Commissario Ionta e del Ministro Alfano è stata da subito condivisa dal presidente della Regione Gianni Chiodi, in accordo con il sindaco di Sulmona. É una occasione importante anche per il carcere di Sulmona che potrà recuperare ulteriore funzionalità”.

Il padiglione sarà realizzato in tempi rapidi, secondo le disposizioni urgenti per la realizzazione di istituti penitenziari stabilite per il Piano carceri. Dal punto di vista architettonico, l’obiettivo è realizzare istituti tecnicamente e funzionalmente adatti a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, ampliando gli spazi e favorendo le attività riabilitative, e a garantire al tempo stesso un elevato livello di sicurezza, ottimizzando il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. Secondo i dati del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, aggiornati al 30 giugno, negli 8 istituti penitenziari abruzzesi sono ospitati 1963 detenuti.

“Il sovraffollamento delle carceri” ha aggiunto Ionta “determina condizioni di vita dei detenuti e di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria che necessitano una soluzione urgente. La realizzazione di nuove strutture detentive dà una risposta immediata all’emergenza in atto, ma l’edilizia carceraria è solo un tassello, pur necessario, dell’azione del Governo che, anche attraverso misure deflattive alla carcerazione e l’assunzione di agenti di polizia penitenziaria, mira alla stabilizzazione del sistema penitenziario. In questa operazione sono fondamentali il ruolo e l’azione degli enti locali: l’efficace collaborazione instaurata con la Regione Abruzzo per raggiungere questa Intesa è quindi la migliore premessa per il lavoro che seguirà nelle prossime settimane. Come Commissario delegato vigilerò affinché tutto, a partire dalla stesura del bando di gara concorrenziale per la realizzazione delle opere, rispetti i tempi che ci siamo prefissati per risolvere l’emergenza”.

Il Piano carceri, elaborato dal Governo per risolvere l’emergenza del sovraffollamento, prevede la realizzazione in tempi rapidi di 11 nuovi istituti penitenziari e di 20 padiglioni che garantiranno 9.150 nuovi posti detentivi, per un costo complessivo stimato di 675 milioni di euro. Il Piano stabilisce altre due linee d’intervento per stabilizzare il sistema penitenziario: misure giuridiche deflattive e l’implementazione dell’organico di Polizia Penitenziaria.

 

Lo sciopero della fame di due avvocati di Sulmona a sostegno dei detenuti. Gli avvocati del foro di Sulmona, Elisabetta Bianchi e Cinzia Simonetti, da domani inizieranno lo sciopero della fame in appoggio alla protesta dei detenuti della Casa circondariale di Sulmona per chiedere maggiore attenzione ai problemi derivati dal sovraffollamento.
Le due avvocatesse, rispettivamente presidente della camera penale e responsabile territoriale dell’Osservatorio carcere delle Camere penali nazionali, sciopereranno “per salvaguardare ognuno dei detenuti nell’espiazione della pena” e la decisione è stata presa dopo la morte di un detenuto sulmonese dopo il ricovero all’ospedale di Teramo. La senatrice dell’Italia dei Valori, Giuliana Carlino, aveva già evidenziato nel corso di una sua visita all’istituto le problematiche che oggi hanno portato la Bianchi e la Simonetti ad intraprendere la scelta dello sciopero. “E’ necessario porre l’attenzione sulle condizioni igienico sanitarie del carcere di Sulmona – aveva dichiarato la senatrice Carlino – e garantire ai detenuti la necessaria assistenza psicologica, requisiti fondamentali per evitare atti autolesionistici”.

 

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