Regione Abruzzo, mille precari a rischio licenziamento: la Cgil lancia l’allarme

precariatoSono circa un migliaio i precari della Pubblica Amministrazione regionale a rischio licenziamento. Un rischio che potrebbe concretizzarsi da qui al 31 dicembre. L’allarme viene lanciato dalla Funzione Pubblica Cgil, promotrice di una assemblea regionale pubblica dei precari della Regione Abruzzo – Ente Regione Abruzzo e i suoi enti strumentali, prevista per mercoledì 20 ottobre alle ore 15.30 nella sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara.

All’incontro sono invitati i precari ancora inseriti nel percorso della stabilizzazione, quelli già “licenziati”, quelli che usciranno e quelli che rimarranno a lavorare, i cittadini e i rappresentanti della politica.

Interverranno il segretario nazionale della FP CGIL, Fabrizio Fratini e il segretario del Dipartimento Mercato Lavoro della FP CGIL nazionale, Gian Guido Santucci.

“Si tratta di una vera e propria emergenza” si legge nella nota “che mette a repentaglio la garanzia e la continuità dei servizi pubblici erogati ai cittadini. Le varie disposizioni di legge emanate dal Governo, in particolare  la  legge 150/09 ed il decreto legislativo 78/10, avranno conseguenze negative molto gravi sia sul piano qualitativo e quantitativo dei servizi prestati sia per ciò che attiene i livelli occupazionali del personale precario. L’effetto di tali norme sarà quello di compromettere il regolare svolgimento di servizi essenziali, perché i precari che li assicurano non solo non saranno stabilizzati ma, probabilmente, saranno barbaramente espulsi se si applicherà in maniera letterale quanto indicato  nella  manovra economica”.

 

L’assemblea servirà, appunto, ad affrontare questo fenomeno, analizzando la situazione attuale, le prospettive e le soluzioni future, ma sarà anche occasione per costituire il coordinamento CGIL dei precari a livello nazionale. L’obiettivo è quello di rimettere al centro del dibattito politico regionale e nazionale il fenomeno del precariato per reali e stabili prospettive di lavoro, per dare continuità ai servizi pubblici, per continuare a garantire servizi pubblici di qualità, per dire basta alla precarietà del lavoro e, conseguentemente  per ribadire che nel pubblico impiego si deve poter accedere solo per concorso pubblico. Si proporranno soluzioni che vedano il coordinamento quale protagonista delle future azioni per fare comprendere cosa può accadere se andassero via i precari che oggi assicurano servizi importantissimi per l’intera collettività”.

Quello abruzzese sarà il primo dei coordinamenti regionali dei precari. Insieme agli altri che si costituiranno nelle altre regioni italiane, dovranno assumere un ruolo rilevante nell’elaborazione della piattaforma generale sul precariato della Funzione Pubblica e per l’articolazione delle iniziative locali che troveranno il punto di approdo e di valorizzazione nell’Assemblea Nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari che si terrà nei prossimi mesi.

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