Il paradosso di Thales: vince bandi europei, ma Chieti e L’Aquila a rischio chiusura

Una buona notizia ed al tempo stesso una notizia paradossale.

Così il vice presidente della Giunta regionale ed assessore allo Sviluppo economico, Giovanni Lolli, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Pescara, in Regione, ha definito la circostanza che ha visto un’azienda come la Thales Italia, grazie alle professionalità che operano presso l’importante sito produttivo di Chieti Scalo, in collaborazione con l’Università dell’Aquila e con altre aziende, aggiudicarsi un significativo finanziamento europeo e nazionale nell’ambito del bando europeo ECSEL 2015.

 

 

Il progetto SafeCOP, infatti, si è classificato primo in una graduatoria di ben 51 progetti presentati da oltre 900 industrie, centri di ricerca ed università europee. L’iniziativa Tecnologica Congiunta ECSEL (Electronic Components and System s for European Leadership), all’interno del Programma Horizon 2020, rappresenta il pilastro portante della strategia industriale dell’UE nel campo dell’elettronica e rappresenta la naturale evoluzione delle precedenti JTI ARTEMIS ed ENIUAC. L’obiettivo del progetto SafeCOP, che partirà il prossimo aprile, e durerà 3 anni, è quello di fornire tecnologie e metodi scientificamente validi per garantire la sicurezza nell’utilizzo della tecnologia wireless nei Cyber Physical Systems (CPS). Un altro progetto, il progetto ALISHA, sempre nell’ambito di Horizon 2020, nell’area dei “dual use”(uso militare più civile), è stato indicato dalla commissione valutatrice degno di ricevere un finanziamento ESIF (fondi strutturali europei) a livello regionale. “Si tratta – ha spiegato Lolli – di fondi che gestisce direttamente la Commissione europea. Risorse a cui la Regione ha poca attitudine e poca capacità di accedere.

 

 

L’aspetto paradossale – ha affermato il vice presidente Lolli – è che nonostante la Thales Italia possa vantare professionalità in grado di ottenere questi prestigiosi risultati, i 100 lavoratori del sito di Chieti rischiano addirittura di perdere il lavoro. Questo perché Thales Italia, da molto tempo, non produce un progetto industriale serio di sopravvivenza di questa attività. Qui non ci sono in ballo solo posti di lavoro, che è aspetto di assoluta rilevanza – ha rimarcato Lolli – ma un pezzo della ricchezza culturale e tecnologica dell’intero Abruzzo. La notizia importante è che è, attualmente, in corso una trattativa su un tavolo nazionale presso il Ministero per lo Sviluppo economico la cui prossima riunione è fissata per il 14 gennaio.

 

 

La Thales Italia, a tal proposito, ha chiesto che le vengano consentito di cogliere alcune opportunità. Infatti, la casa madre francese della Thales lamenta che nel mercato italiano della difesa, le attività sviluppate dal sito di Chieti non vengano utilizzate. L’impegno profuso in tal senso – ha riferito Lolli – ha prodotto un emendamento del Governo alla Legge di Stabilità, dedicato ai problemi della protezione e della sicurezza informatica e quindi dei mezzi elettronici per la sicurezza e la difesa, che prevede ben 500 milioni di euro di investimento. A questo, si è aggiunto un ordine del giorno presentato dai parlamentari abruzzesi Fusilli e Castricone e già approvato che, sulla base di tali risorse, impegna il Governo a riservare una parte significativa dei fondi ad un progetto di sviluppo, di integrazione e funzione di sistemi di guerra elettronica tramite inibizione dell’uso dello spettro elettromagnetico anche tenendo conto delle eccellenze produttive presenti in Abruzzo e in modo particolare i sistemi che vengono sviluppati dentro Thales”. Si tratta di risorse per il 2016 a cui, secondo Lolli, “Thales può accedere presentando un progetto industriale credibile”. Lolli, in proposito, fa appello all’opinione pubblica abruzzese ed anche a quella nazionale perché “si schierino al fianco dei lavoratori del sito Thales di Chieti e contribuisca ad impedire che un’autentica eccellenza nel campo della ricerca venga smantellata. Sarebbe insopportabile per l’Abruzzo e per Il Paese visto che questa struttura – ha rimarcato Lolli – è in grado di fornire un contributo importante ad un tema essenziale come la sicurezza in termini di applicazioni elettroniche”. Infine, Lolli ha annunciato che, nell’ambito dei fondi FESR, “la Giunta regionale ha inserito opportunità di cofinanziamento per quei progetti che vengono selezionati direttamente dalla Commisione europea”. All’incontro con i giornalisti hanno preso parte anche il docente dei telecomunicazioni dell’Università dell’Aquila, Fortunato Santucci, il direttore di Confindustria Chieti, Roberto Citriniti, e l’ingegner Francesco Barcio della Thales Chieti.

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