Mobilità ciclistica, il Cams torna a chiedere maggiore attenzione alla Regione

Torna a dare la sveglia agli amministratori regionali il Cams, coordinamento abruzzese mobilità sostenibile, che rimette al centro dell’attenzione il tema della mobilità ciclistica. Lo spunto arriva dalla predisposizione del così detto “masterplan” regionale, che potrebbe addirittura diventare uno strumento di sviluppo per tutto il sud Italia, e dagli accordi con l’Anas, che però non prevedono alcun intervento in relazione alle piste ciclabili.

“Mentre altre Regioni come la Toscana Puglia investono risorse, non solo economiche, per sviluppare reti di mobilità ciclistica”, si legge in una nota del coordinamento, “l’Abruzzo pensa che con il completamento di Bike to Coast, con evidenti problemi tra cui la qualità e “fantasiosità” di alcuni progetti che non rispettano le norme minime di legge e l’assoluta mancanza di una segnaletica unificata, abbia esaurito la sua parte e potrà, in futuro, contare sull’indotto di un turismo legato all’uso della bicicletta”.

Oltre ad aver dato spunti e proposte, con la presentazione di progetti virtuosi, e aver assicurato piena disponibilità per collaborare con gli uffici regionali, il Cams lamenta di aver ricevuto come risposta solo intenzioni di buoni propositi e, con l’esclusione di paio di incontri del tavolo permanente con la promessa di interventi che tardano ad arrivare, nulla finora è cambiato.

“A sentire i discorsi che si tengono nei tavoli “che contano”, visti anche i progetti strategici “seri” che la Regione sta portando avanti”, prosegue la nota, “non ci sono molte speranze perché le tematiche relative alla mobilità ciclistica e al cicloturismo entrino nei programmi regionali con pari dignità rispetto ad altre strategie ritenute più importanti.

Lo stesso Ministro Graziano Delrio, nella sua visita a Pescara l’8 maggio scorso, sollecitò tutti i politici presenti a non credere che la mobilità sia solo un problema di nuove strade, evidenziando che, in Italia, a livello infrastrutturale siamo a livelli più che soddisfacenti. Ma per il Cams, se si vuole cambiare passo in Abruzzo è necessario occuparsene in maniera seria e professionale, alla pari di altri argomenti considerati importanti e strategici.

“Noi, come sempre”, conclude la nota, “continuiamo a fare la nostra parte con passione e impegno, in attesa che la Regione imprima una vera svolta culturale e quindi operativa che, ad oggi, tarda ad arrivare”.

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