La sinistra per L’Aquila: stanziati 150milioni di euro ma i lavori sono fermi al 6 aprile

case_ater2Pescara. Questa mattina, alle ore 11,00, al quinto piano della sede regionale di Piazza Unione i consiglieri regionali della Sinistra (Maurizio Acerbo per Rifondazione Comunista e Antonio Saia per i Comunisti italiani) hanno tenuto una conferenza stampa per ovviare al problema Ricostruzione Case Ater all’Aquila.

Acerbo non ci sta ad assistere a quest’immobilismo: “È passato molto tempo, i cittadini aquilani chiedono ogni giorno di rientrare nelle proprie case. È ora di darsi una mossa! Le case popolari di proprietà dell’Ater e del Comune sono rimaste ferme a quel lontano 6 aprile. In ben 2.800 sarebbero già rientrati nelle proprie abitazioni se avessero provveduto ai soli interventi sugli alloggi lievemente danneggiati classificati A, B e C.”

Il presidente Chiodi, nominato commissario delegato dell’Ater dal 15 agosto 2009, sembra non aver fatto nulla per attuare il “Decreto Abruzzo” che gli affidava totale competenza in merito alla ricostruzione del patrimonio abitativo pubblico, nonostante la meritoria opera di costante sollecitazione e sensibilizzazione dell’onorevole Pio Rapagnà del movimento Mia Casa Abruzzo. La sinistra non può non domandarsi che fine abbiano fatto i 150 milioni di euro stanziati.

Gli inquilini non chiedono altro, vogliono solo riprendere la vita normale e finché  non si provvederà ai lavori ciò non sarà possibile. Nel frattempo le condizioni delle abitazioni continuano a peggiorare, causa mal tempo e scosse di assestamento.

I gruppi di opposizione sono riusciti a strappare una seduta straordinaria al Consiglio regionale: martedì 9 marzo, alle ore 15,30, ci si riunirà  all’Aquila per discutere della problematica relativa al mancato avvio della ricostruzione delle case ATER del cratere.

Un fatto è  certo, da questa seduta, il patrimonio edilizio pubblico e migliaia di inquilini e assegnatari attendono una ripresa concreta da parte di Chiodi.

Monica Coletti


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