Sul modello di Germania e Olanda, anche l’Italia sembra pronta per legalizzare la prostituzione: ecco la proposta del governo
Un tema spinoso e sempre divisivo, quello che secondo molti detti popolari rappresenta il “mestiere più vecchio del mondo”. Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, ha scelto TikTok per rilanciarle tema. E lo ha fatto con una proposta destinata a far discutere: “Sarei d’accordo a legalizzare la prostituzione, a patto che ci siano controlli sanitari e vengano pagate le tasse”. Parole dirette, su un tabù mai totalmente superato in Italia, toccando corde sociali, economiche e morali.
D’altronde, l’Italia ha chiuso le case di tolleranza con la Legge Merlin nel 1958. Il fenomeno della prostituzione, però, non è mai scomparso, trasformandosi in un problema spesso legato al degrado urbano e alla criminalità organizzata. Salvini ora ripropone la questione: regolamentare potrebbe essere la chiave per un approccio più moderno e sicuro.
Il vicepremier non parla per metafore: serve un sistema che dia dignità e regole, prendendo esempio da Paesi come Germania e Olanda, dove la prostituzione è riconosciuta come lavoro e sottoposta a norme fiscali e sanitarie.
La visione di Salvini si regge su due capisaldi: la tutela sanitaria, quindi controlli obbligatori per chi esercita la professione, al fine di garantire sicurezza e ridurre i rischi di malattie sessualmente trasmissibili; entrate fiscali, ossia far emergere un’economia sommersa, sottraendola al controllo della criminalità e trasformandola in una fonte di gettito per lo Stato. Un approccio che, nelle intenzioni del leader della Lega, punta a portare ordine in un settore lasciato al caos, ma che inevitabilmente si scontra con sensibilità diverse.
Come prevedibile, le reazioni non si sono fatte attendere. Da una parte, c’è chi vede nella proposta un segnale di realismo: legalizzare potrebbe finalmente affrontare la questione senza ipocrisie, sottraendo terreno al racket. Dall’altra, i detrattori, soprattutto tra i cattolici e i conservatori, parlano di una proposta inaccettabile dal punto di vista etico.
Anche il fronte femminista si mostra diviso. Alcuni movimenti denunciano il rischio che la regolamentazione non basti a contrastare la tratta di esseri umani e lo sfruttamento, specialmente di donne migranti.
Le parole di Salvini non sono casuali. Lanciare un tema così delicato su TikTok significa puntare a un pubblico giovane, meno legato ai rigidi schemi morali del passato. Ma trasformare questa idea in realtà sarà tutt’altro che semplice.
In un Paese che ancora fatica ad affrontare i propri nodi sociali con trasparenza, il dibattito sulla prostituzione legale torna al centro della scena. Salvini però ha riaperto il fronte: ora spetta al resto del mondo politico decidere se raccogliere la sfida o lasciarla, ancora una volta, sotto il tappeto.