William Di Marco: “al lavoro per una Roseto protagonista, consapevole della sua bellezza. L’intervista FOTO

Roseto degli Abruzzi. Il “professore-imprestato-alla-politica”, come è conosciuto da tutti William Di Marco, candidato sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni amministrative a Roseto degli Abruzzi,  ha già mobilitato in suo sostegno i vertici del centrodestra abruzzese e non solo, che hanno apprezzato lo stile e, soprattutto, i concetti fondamentali della sua visione politica e della vita.

 

William Di Marco, iniziamo dalle sue origini, che solo all’anagrafe non sono rosetane.

“Si è vero sono un venezuelano-rosetano, nato a Maracaibo, ma da bambino trapiantato a Roseto, città di origine di mio padre Ferdinando, mentre mia madre, Maria D’Alascio proviene dall’incantevole Maratea, in Basilicata.”

In breve ci racconti il suo percorso professionale, da dove è partito?

“Prima di approdare all’insegnamento mi sono cimentato in svariati lavori già dall’adolescenza: a partire ragazzo nell’impresa familiare dove ho spostato marmitte di automobili e latte di vernice, vado molto orgoglioso di questo inizio fisico che ha segnato il mio approccio con la fatica. Sempre nell’impresa familiare ho svolto anche il ruolo di contabile, per poi diventare io stesso imprenditore. Ma soprattutto sono un giornalista pubblicista ormai da oltre 35 anni, professore di materie letterarie e appassionato di storia moderna che insegno all’Università, oltre che autore di numerosi libri.”

 

Insomma, un uomo di cultura con una vasta esperienza nel mondo imprenditoriale e della comunicazione, la cui disponibilità a candidarsi nel centrodestra è stata apprezzata anche da Vittorio Sgarbi, intervenuto a Roseto alla presentazione ufficiale della tua candidatura, che si è detto felicissimo di questa scelta.

“Ritengo sia stata una benedizione non di poco conto, per via della mia convinzione che bisogna partire proprio dalla cultura per ribaltare l’impostazione classica, ma ormai superata, del modo di amministrare la cosa pubblica.”

Qual è stata la prima condizione verso l’accettazione della sua candidatura a sindaco di Roseto?

“Senza alcun dubbio quella dell’unità. Non nascondo che mi hanno cercato in molti negli ultimi anni, ma ho sempre risposto di no. Questa volta ho invece accettato di sedermi e ascoltare le proposte che mi volevano fare purché di fronte a me si presentassero tutti e tre i partiti di centrodestra, e cioè: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. E così è stato. Fondamentalmente io sono un liberale, una caratteristica che riscontro nei partiti di centrodestra dei quali apprezzo anche la coerenza e la lealtà: qualità che desidero trasferire anche nel modo di condurre la campagna elettorale, nella quale chi vorrà sostenermi fina dall’inizio può essere certo che non vedrà tradita la fiducia riposta nella mia persona e nei partiti che mi sostengono.”

Da candidato Sindaco qual è il punto fondamentale del suo rapporto con la città di Roseto e del modo di concepire la politica?

“Alla base di tutto c’è l’amore verso la mia città. Solo chi vuole il bene di Roseto potrà sentirsi dalla mia parte. Ho le idee chiare sulle cose da fare: Roseto deve tornare a essere il giardino della costa teramana, ma perché ciò accada serviranno molte risorse che cercheremo di reperire partendo dalla Provincia per passare alla Regione fino al Governo centrale,  sfruttando la filiera politica e istituzionale che ci consente oggi un dialogo privilegiato rispetto a gruppi civici e alla sinistra, una forza di dialogo che ritengo debba essere sfruttata per il bene di Roseto.”

 

Un’anticipazione del programma elettorale suo e della coalizione

“Massima cura al decoro urbano sin da subito, prestando molta attenzione anche ai temi che riguardano i giovani, per i quali l’impegno è di dare vita a centri di aggregazione con l’obiettivo di recuperare i numerosi problemi sociali, lavorativi e di relazioni provocati dalla pandemia. Al centro del mio programma del centrodestra anche il commercio, così come per industria e agricoltura. Un capitolo a parte sarà riservato al turismo, che dovrà restare il settore trainante dell’economia rosetana. Per questo abbiamo in animo progetti di più ampio respiro che prevedono di affrontare problematiche strutturali, come quelle legate alla carenza di parcheggi, la cui soluzione consentirà, secondo il nostro punto di vista, di offrire a Roseto una maggiore credibilità turistica”.

 

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