La richiesta nasceva dalla necessità di “dare una risposta al consiglio di quartiere di Roseto Centro che avrebbe voluto approfondire taluni aspetti tecnici per l’impatto negativo che potrebbe avere la variante sulla bellezza del nostro paesaggio anche nella parte più preziosa che si presenta agli occhi di visitatori e cittadini. Il mare, la spiaggia centrale, in quel tratto che va dalla rotonda sud alla rotonda nord”.
“La maggioranza non ha voluto sentire ragione, non ha perso neppure un minuto di tempo per valutare la mia proposta. Era già tutto valutato hanno detto, ma, con chi mi chiedo, in nome di quale democrazia partecipativa, la tanto osannata partecipazione. Con quali parti sociali e cittadini l’amministrazione Nugnes ha valutato che i palazzi tra la ferrovia e il mare possano passare da un’altezza di mt. 7,50 a oltre 10 metri, con chi, mi chiedo, senza dire che addirittura nella convocazione della commissione urbanistica del 21.2.23 l’ordine del giorno parlava di “discussione variante portici” e di “manifestazione di interesse del PRG”. Una delusione, ho detto in consiglio, la tanto decantata partecipazione, il tanto auspicato coinvolgimento di tutte le forze presenti in consiglio, alla luce dei fatti, parole prive di senso, vuote di contenuti. Addirittura il 14.12.22 abbiamo approvato in consiglio il documento programmatico del nuovo piano regolatore generale e dal 1.3.2023 è stato pubblicato l’avviso per raccogliere in 90 giorni i contributi, le proposte, da parte di cittadini e parti sociali”.
“Una contraddizione in tutti i sensi, anche nel merito, come ho sottolineato in consiglio, visto che nel documento programmatico si specifica che Tocca al PRG contribuire alla migliore qualità degli ambienti dei diversi tratti del lungomare, incoraggiando processi utili alla dotazione di servizi ed esercizi, oltre che alla qualità dei tessuti edilizi che si affacciano verso il mare. La valorizzazione del Mare, quindi, la principale risorsa di cui si avvale il turismo rosetano insieme alle altre bellezze naturali del nostro meraviglioso territorio. E come lo valorizziamo il mare se, nel frattempo, facendo varianti al vecchio PRG permettiamo di alzare palazzi come barriere che impediscono la bella visuale verso il mare e quella dal mare verso la collina, varianti che compromettono irrimediabilmente qualsiasi pianificazione che si volesse prevedere il nuovo PRG. C’è qualcosa che stride in tutto quanto questo, è poco chiaro, è tutto fatto troppo di fretta”.
“Ho abbandonato la seduta consiliare del 5 aprile contestando questo modo di fare che sa tanto di vecchia politica, anzi, no, non mi va che si possa pensare che i nostri lungimiranti amministratori dei decenni passati che hanno saputo salvaguardare il nostro territorio da aggressioni e speculazioni edilizie fossero accomunati al concetto di vecchia politica che ha a che vedere, invece, con un modo di fare che tende al particolare piuttosto che a salvaguardare interessi di carattere generale”.
“Ora andremo avanti con le osservazioni e con tutto quanto ci è consentito dalla normativa per riportare a ragione l’amministrazione Nugnes. Non vorremmo che il nuovo PRG fosse solo uno specchietto per le allodole”, conclude Ciancaione, “visto che nel frattempo possibilità costruttive irreversibili si vogliono gestire a colpi di varianti al vecchio PRG”.