E’ quanto affermato da Sara Marcozzi , consigliere regionale e Candidato del M5S per la Presidenza di Regione Abruzzo, a margine dell’assemblea tenuta dai dipendenti dell’Arit (Agenzia Regionale per L’informatica e la Telematica), che si è svolta questa mattina nella sede di Tortoreto. Con Marcozzi anche il Deputato M5S, Antonio Zennaro.
“La semplificazione della pubblica amministrazione e la qualità della vita passano anche attraverso la digitalizzazione. Nel 2018” continua Marcozzi “è impossibile anche solo immaginare una Regione che non punti sull’innovazione tecnologica per la semplificazione della burocrazia che attanaglia cittadini ed imprese”.
I dipendenti a conclusione dell’incontro hanno indetto lo stato di agitazione, resosi necessario a causa del perdurare della grave situazione di incertezza economica dei lavoratori, aggravata dal silenzio di Regione Abruzzo, nonostante le numerose missive inviate all’Ente dai rappresentanti sindacali.
“Questa mattina ho voluto ascoltare in prima persona le ragioni dei lavoratori” spiega Marcozzi “un incontro importante alla luce della funzione determinante che l’Arit dovrebbe svolgere all’interno della Pubblica Amministrazione d’Abruzzo.
L’Agenzia, infatti, potrebbe essere il cuore pulsante della macchina burocratica regionale, basti pensare che è preposta a gestire tutti i flussi di informazione di Regione Abruzzo e degli enti legati ad essa. L’Arit dovrebbe avere il compito di digitalizzare la pubblica amministrazione rendendo più efficaci le comunicazioni e di conseguenza la qualità della vita dei cittadini abruzzesi ogni qual volta abbiano a che fare con la burocrazia.
Invece la Regione guidata da D’Alfonso, non è riuscita a garantire l’erogazione dei fondi necessari a coprire neanche il minimo dei costi fissi. Rendendo, di conseguenza, pura utopia qualsiasi investimento in ambito tecnologico e di innovazione. Stiamo parlando di un’Agenzia che ha un bilancio di circa 1milione 800 mila euro di costi.
Di questi, 1150 mila euro riguardano la gestione del personale e circa 600 mila di spese fisse. L’Assenza di Regione Abruzzo rende lento tutto il processo di digitalizzazione e mette in affanno i lavoratori, che in alcuni casi sono stati costretti a comprarsi computer e accessori per svolgere le loro funzioni di tasca propria. Un vero paradosso. Oggi abbiamo constatato l’ennesimo fallimento della Regione a guida PD.
Alla preoccupazione della Consigliera Marcozzi fa eco anche il Deputato M5S, Antonio Zennaro “La situazione in cui si trova oggi l’ARIT denota innanzitutto un atteggiamento di svalorizzazione delle risorse in house della Regione, una sorta di stillicidio ancora più grave se si considera il ruolo che l’ente dovrebbe avere nello sviluppo delle politiche regionali sull’informatica.
Uno stato di incertezza verso il futuro che riguarda prima di tutto i lavoratori dipendenti e poi anche la gestione dell’informatizzazione sul territorio che non può essere assolutamente sottovalutato”.