Non si esclude nemmeno uno sciopero fiscale, qualora la situazione non dovesse migliorare.
Gli attivisti dell’associazione Impegno Civico, guidata da Franco Rampa (erano presenti Rosita Di Mizio, Renato Chicchirichì, Rosella Di Pancrazio e Federico Di Lorenzo) lanciano un affondo sulla pressione fiscale.
Partendo della Tari, dove (conti forniti) si registra un incremento di quasi il 50%. “ Invece di far leva sull’ottimizzazione della spesa”, polemizza Franco Rampa, “ si decide di aumentare la pressione fiscale a danno dei cittadini. La tassazione dovrebbe essere commisurata ai redditi, in diverse occasioni si finisce per penalizzare i cittadini mentre di riflesso assistiamo ad una crescita della spesa corrente”.
I dati. Sul calcolo dell’Imu prende forma l’altro aspetto. “Di fronte alle aliquote invariate”, dicono gli attivisti dell’associazione, si registra l’aumento dei valori catastali di alcune zone. Quattro gli esempi forniti. Tra la statale e la ferrovia il valore delle aree edificabili è passato da 250 euro a 308; tra la Statale 16 e la pedecollinare da 50-100 euro a 119 euro. Aumenti più contenuti per Cavatassi, Colli e Salino.
Spese per il personale. L’altro tema toccato in conferenza stampa riguarda la nuova pianta organica con la creazione di una sorta del settore lavori pubblici-bis. “ Tale dirigente che si aggiunge agli altri dell’area tecnica”, dicono, “ andrà a percepire un’indennità aggiuntiva di 10684mila euro. In pratica il settore tecnico-manutentivo potrebbe essere gestito da un unico dirigente, come accade in Comune limitrofi, la cui identità massima dovrebbe essere di 12.000 euro. A Tortoreto l’amministrazione crea un nuovo settore e un nuovo dirigente con una spesa complessiva di 40mila euro”.
Conti comunali fuori controllo. Una sorta di accenno viene anche fatta sulla questione degli ammanchi dei buoni pasto e del fatto che il Comune non si sarebbe accorto dell’esatta contabilizzazione delle somme incassate. Vicenda che in ogni caso è frutto di un’indagine della magistratura. Impegno Civico, però, pone alcune domande. “ Come mai il Comune non si sarebbe accorto di questa cosa? E perché il revisore dei conti non è intervenuto di fronte a tale situazione?”. Tutti interrogativi che contribuiranno ad accendere il confronto. “ Di fronte ad una minoranza silente”, dicono, “ certi dubbi e interrogativi vengono posti da chi come noi è fuori dall’assise civica”.