Liste di attesa e mobilità passiva continuano ad essere, per il Comitato Ristretto dei Sindaci, le due principali criticità della sanità teramana.
E’ questo, in estrema sintesi, il parere espresso dall’organismo presieduto dal Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e composto da Andrea Luzii, Sindaco di Sant’Omero; Piergiorgio Ferretti, Sindaco di Atri; Antonietta Casciotti, Sindaco di Alba Adriatica; Rinaldo Seca, Sindaco di Castelli, che si è riunito ieri per la verifica, come impone la normativa, dei risultati conseguiti e del raggiungimento degli obiettivi assegnati al direttore generale.
I sindaci sottolineano il permanere della difficoltà ma sono peraltro particolarmente critici nei confronti della Regione Abruzzo che, a loro giudizio, penalizza in termini di risorse la sanità teramana rispetto alle altre ASL, nonostante un risultato di esercizio positivo nel triennio di riferimento, tra l’altro utilizzato dalla stessa Regione per coprire perdite delle altre azienda sanitarie. La situazione inoltre, sempre secondo l’organismo che tutela la salute dei cittadini, produce effetti negativi anche su altri aspetti tra i quali, in particolare, la carenza del personale.
Il Comitato, di conseguenza, rivolge alla Giunta regionale una sollecitazione inerente l’indirizzo politico-istituzionale con la richiesta di una equa distribuzione delle risorse da assegnare alle singole ASL, riequilibrando in particolare l’indice relativo alla spesa pro-capite nonché al rapporto personale-posti letto, tenuto conto anche della sostanziale assenza sul territorio teramano di strutture private e della gestione economica in attivo degli esercizi precedenti da parte dell’azienda. L’esigenza di un’assegnazione equilibrata di risorse consentirebbe inoltre di contrastare adeguatamente il fenomeno della mobilità passiva, particolarmente sentito in una provincia al confine con una regione competitiva sul piano dell’offerta sanitaria. Ma le carenze regionali, sempre secondo il parere dei sindaci, non debbono fornire alibi all’azienda teramana che ha l’obbligo di tutelare innanzitutto la salute dei cittadini, fondamentale ed unico reale obiettivo. In questa ottica, viene espressa la sollecitazione a nominare i primari, in particolare per i concorsi già espletati.
I sindaci, in ogni caso, dichiarano di non essere in grado di effettuare una compiuta valutazione e rendere un parere articolato e definito, a causa della scarsa documentazione in possesso ma chiudono il documento esprimendo una preoccupazione sulle liste di attesa e mobilità passiva, la risoluzione delle cui problematiche “appare lontana dall’essere raggiunta”.
Il Comitato inviterà alla prossima seduta, l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, per aprire un confronto sulle tematiche e sugli indirizzi di politica sanitaria della giunta regionale.