“L’assenza del curatore fallimentare rappresentante del socio privato, nell’odierna assemblea della Teramo Ambiente convocata su richiesta del Comune di Teramo, ha reso impossibile anche oggi lo svolgimento dell’assemblea e la ricomposizione secondo il regime ordinario, del Consiglio di Amministrazione”. A dirlo in una nota è il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto.
“Tutto ciò ha l’effetto di rendere complesso il corretto, regolare svolgimento delle attività dell’azienda. In realtà l’assenza odierna era stata preannunciata da una lettera del curatore fallimentare che ha comunque dichiarato che sarà presente alla prossima assemblea, al fine di evitare una paralisi nel funzionamento della società. Alla luce di questa considerazione abbiamo chiesto al Cda di convocare immediatamente, nei termini più stretti previsti dallo Statuto la nuova assemblea, quindi non oltre il 24 Giugno”.
E ancora: “Noi abbiamo già espresso le nostre preoccupazioni al curatore fallimentare, all’amministratore delegato del cda e al giudice delegato, per questa situazione di stallo che per volontà del socio privato non trova una soluzione definitiva, anche nelle more della chiusura della procedura in corso a Venezia. Una situazione che si riverbera sul futuro dell’azienda, considerando anche che il Comune di Teramo deve mettere in regola la gestione dei servizi di igiene urbana con l’AGIR. Il Comune è l’unico cliente che sorregge la TeAm, non possiamo più tollerare questo atteggiamento: alla nuova assemblea dovranno partecipare tutti i soci, pubblici e privati, per restituire all’azienda il corretto e regolare funzionamento. Se ciò non dovesse accadere, la situazione rischia di protrarsi in uno stato di paralisi con effetti che possono penalizzare l’azienda e i cittadini”.