“La nota del consigliere Di Teodoro sulla inerzia (o presunta tale) dell’amministrazione comunale, lascia basiti. Ne rileviamo la gravità non tanto nel merito, ovviamente discutibile punto per punto, quanto nelle modalità con la quale sono mossi i rilievi”. A dirlo in una nota i gruppi consiliari Insieme Possiamo, Partito Democratico, Teramo Vive e + Europa.
“Appare innanzitutto sconcertante che considerazioni di tale effetto, non vengano esternate nella sede più opportuna, cioè all’interno della maggioranza di cui lo stesso Di Teodoro e il suo gruppo di appartenenza rivendicano la contiguità, ma vengano avanzate attraverso un mero comunicato stampa. In tal modo non si lascia spazio ad un confronto franco ed aperto tra forze che intendono percorrere lo stesso cammino amministrativo-politico. Tanto più che comune percorso, seppure sotto la bandiera del civismo, è stato condiviso nel periodo che ha preceduto l’avvio della nuova fase della consiliatura. Ragione per cui, semmai, alle presunte lacune, dovrebbe dare risposta in primis il gruppo da cui proviene la nota, di cui autorevole esponente era la vicesindaca con delega al personale. E’ evidente allora, che ad ispirare le critiche sia il risentimento per la mancata assegnazione di una delega assessorile; ci si chiede se analogo atteggiamento lo avremmo registrato qualora al gruppo fosse stata dato un rilievo diverso in maggioranza”.
E ancora: “E’ poi singolare constatare che gran parte dei rilievi avanzati, facciano riferimento ad una serie di attività che richiedono tempi e modalità di particolare complessità, perché connessi a rapporti con altri enti, a sviluppi progettuali e tecnici articolati, a tempi amministrativi contingentati da norme e disposizioni vincolanti. Tutto ciò rivela, ahinoi, una scarsa conoscenza della macchina amministrativa e implicitamente sottolinea una superficialità delle considerazioni e delle conclusioni, tali da sottrarre al documento la sua presunta esattezza rivelandone invece la sua sostanziale genericità. In particolare proprio nelle relazioni con altri enti, soprattutto quelli sovradimensionati come lo stesso Di Teodoro sa in ragione dei viaggi cui ha partecipato e che ha citato, gli esiti dei processi sono condizionati da tempi e modalità che sfuggono allo stesso diretto controllo e alle volontà dei proponenti. Non entriamo nel merito dei singoli punti, perché tutto è a noi imputabile tranne l’esercizio della excusatio non petita…: la trasparenza e la lealtà nei confronti degli elettori, dei colleghi di schieramento e dei cittadini, sono alla base della nostra azione e ne conformano ogni attività. Rimane l’amarezza nel leggere accuse che provengono da coloro che si proclamano compagni di strada e che, ahinoi, tradiscono – queste sì con chiara evidenza – la strumentalità delle asserzioni”.