Lo ha spiegato il coordinatore comunale del partito di Giorgia Meloni, Francesco Di Giuseppe, precisando che “il personale sottorganico e la massiccia richiesta di accesso alle autorizzazioni edilizie indispensabili per poter accedere al superbonus 110%, stanno portando i tempi di attesa per ricevere copia delle vecchie autorizzazioni a circa quattro mesi. Se è pur vero che il nostro comune prevede l’accesso a ‘titolo gratuito’ e dunque senza diritti a carico del cittadino, di fatto il tutto si sta trasformando in un grave disservizio che rischia di far saltare l’opportunità di beneficiare del bonus a diversi cittadini”.
“Bisogna attivare immediatamente l’esternalizzazione del servizio con una ditta che, attraverso la digitalizzazione, possa inviare la copia delle cartelle telematicamente ai tecnici e ai cittadini in modo da poter evadere decine di richieste ogni giorno, tutti i giorni, a differenza delle attuali due o tre pratiche, nelle quattro mezze giornate in cui l’ufficio è aperto al pubblico; numeri ridotti anche a causa del rispetto dei protocolli anticovid-19 vigenti. Come se non bastasse, l’ufficio è giornalmente invaso dai cittadini che, giustamente, si lamentano dei ritardi, i dipendenti sono costretti a subire a volte delle vere e proprie aggressioni verbali che rendono pressoché impossibile lo svolgimento delle loro normali attività, e di chi frequenta gli uffici per lavoro come i tecnici di fiducia dei cittadini. Auspichiamo che l’Amministrazione Comunale, il Sindaco e l’Assessore competente intervengano immediatamente per risolvere questa problematica che peggiora di giorno in giorno incidendo sia sul tessuto economico, sia sulla serenità degli uffici e degli utenti. Fratelli d’Italia è da sempre attenta alle problematiche reali del territorio e continua la sua costante attività di denuncia dei disservizi e contemporaneamente di proposte migliorative”.
“I rosetani che davvero hanno a cuore Roseto intervengono sui temi con regolarità e non con comunicati ad orologeria in prossimità delle scadenze elettorali, o inventandosi l’ennesimo “cambio d’abito” degno non di una proposta amministrativa ma di uno spettacolo di trasformismo circense”, conclude Di Giuseppe.