A differenza dei suoi colleghi che non sono stati consultati, ho ricevuto da molti sindaci del teramano questa protesta”.
A dirlo il presidente della giunta regionale Marco Marsilio sulla decisione da parte del sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, di tenere chiuse le scuole (seconda e terza media), nonostante il passaggio in zona arancione da parte dell’Abruzzo, seppur non ratificato dal Governo.
“Penso che sia molto ipocrita aver fatto che ciò che gli è piaciuto e gli è aggradato della mia ordinanza, aver acceso le luminarie e festeggiato con i commercianti all’inizio dello shopping, mentre gli studenti non possono tornare a scuola”, aggiunge Marsilio.
Fiore Febbraro (Lega).“ Il sindaco della città di Teramo è in totale contro tendenza e nei confronti della ministra Azzolina che preme sulla riapertura delle scuole e nei confronti dell’ordinanza di Marsilio contro cui si sono scagliati Pd e 5S lamentando un’avventata decisione da cui potrebbe scaturire un’imminente terza ondata. Non si capisce perché D’Alberto abbia consentito l’apertura degli esercizi commerciali, o la ripartenza per dirla in chiave giallo – rossa, ma abbia lasciato a casa tutti gli studenti della seconda e terza media contravvenendo alla tesi delle scuole sicure sciorinata dalla governance nazionale e sostenuta dallo stesso D’Alberto, nello scorso mese di marzo, quando chiese con insistenza di lasciare le scuole aperte a seguito dei primi casi covid19 nelle scuole della costa teramana. Molto più semplicemente il buon D’Alberto ha utilizzato la vecchia tecnica del ‘ un colpo al cerchio e uno alla botte ‘ per non scontentare nessuno “ Fiore Febbraro, vice commissario provinciale Lega Teramo.