La posizione dell’Amministrazione, illustrata dal Sindaco, è stata chiara: continuare nell’azione intrapresa, ricorrendo al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR facendo leva su diversi aspetti tecnici della motivazione che sembrano risultare particolarmente carenti.
“Nel corso della seduta, infatti, la maggioranza – spiega la maggioranza – ha proposto un emendamento al testo del deliberato con il quale chiedeva al Consiglio di dare mandato pieno al Sindaco a proseguire nell’azione di resistenza nei successivi gradi di giudizio. È su questo punto che si è acceso un lungo dibattito che, all’esito, ha svelato tutte le contraddizioni della minoranza ponendola davanti ad una scelta chiara sulla vicenda. Ferma, infatti, è stata la posizione della consigliera di minoranza Nadia Baldini, da sempre contraria alla realizzazione del biodigestore e che, anche questa volta come nel 2017, ha votato dichiarando apertamente la sua contrarietà all’opera: l’unica del suo gruppo consiliare che, al contrario, ha votato contro il mandato a resistere con in testa la capogruppo Maria Cristina Cianella”.
Per il gruppo consiliare di Mosciano Democratica questa è “l’ennesima dimostrazione di come, nel governo delle realtà territoriali, le contrapposizioni ideologiche e le teorie sui massimi sistemi non dovrebbero mai prendere il sopravvento rispetto al buonsenso: difesa del territorio, tutela della salute, dell’ambiente e dell’economia locale dovrebbero essere sempre i punti di riferimento nelle scelte da adottare. Questo è quanto dovrebbe capire chi, dopo aver subito ben tre bocciature elettorali consecutive, continua ad arrogarsi la prerogativa della verità assoluta, elargendo lezioni non richieste di politica locale e continuando a polemizzare in maniera sterile sulla composizione del gruppo di Mosciano Democratica a cui appartiene anche chi, pur provenendo da altre estrazioni politiche, sul tema del biodigestore, coerentemente, ha sempre sostenuto l’azione dell’Amministrazione Comunale dall’origine: questa è l’ulteriore riprova dell’unità d’intenti della maggioranza sui temi più importanti che riguardano la nostra comunità”.
“Inoltre, continuare a rinfacciare – aggiunge la maggioranza – a Mosciano Democratica la composizione della propria compagine è un goffo tentativo di provare a mascherare proprio quello che “Obiettivo Mosciano” ha fatto: pur di provare l’ennesima scalata all’ambito ruolo di Sindaco non si è avuto alcun problema a mettere insieme figure e posizioni che alla prova dei fatti non avrebbero potuto coesistere. Se da un lato non si poteva prescindere dall’importante consenso elettorale della Consigliera Baldini dall’altro si è pensato bene di inserire in lista un professionista pluricandidato, espressione del medesimo territorio di Selva Piana, con posizioni diametralmente opposte sul tema del biodigestore poiché professionalmente coinvolto nella realizzazione dello stesso.Siamo convinti che durante la campagna elettorale, mentre la Consigliera Baldini, con coerenza, brandiva la sua contrarietà al biodigestore, come comprovato dai fatti di qualche giorno fa, altri probabilmente evitavano il tema sperando, un giorno, di poter portare il Comune di Mosciano sulle proprie posizioni una volta occupate le postazioni di comando. Probabilmente queste divergenze, all’epoca, poco importavano a chi ambiva alla carica di primo cittadino: l’unico tema era incassare quanto più possibile il consenso trasversale della Baldini e della zona di Selva Piana, sapendo che, prima o poi, si sarebbe consumato il tradimento dell’elettorato locale con scelte che oggi si palesano”.
“Per fortuna oggi i nodi sono venuti al pettine durante l’ultima seduta di Consiglio: noi continueremo a mantenere salde le nostre posizioni cercando, sempre, di tutelare l’interesse collettivo dei moscianesi!”, conclude Mosciano Democratica.