Inizia così il sindaco Francesco Mastromauro nel controbattere alle accuse lanciategli dagli esponenti della Lega nella conferenza stampa indetta ieri sul caso Ibrahima Diop.
“Nel corso della conferenza stampa sono stato accusato, in primo luogo, di avere emesso, io avvocato penalista e da sempre garantista, una sorta di sentenza senza appello nei confronti degli impiegati della ASL, bollandoli oltretutto come razzisti. Falso. Vadano, i signori della Lega”, continua Mastromauro, “a rivedere le mie interviste rilasciate alle televisioni abruzzesi ed apparse anche su alcuni siti di informazione on-line. Non c’è trucco e non c’è inganno. Scopriranno così di aver preso una cantonata colossale. Ho infatti ribadito in quella occasione che sarà la Magistratura ad accertare i fatti e le responsabilità. Che, ove accertati i fatti, questi dovranno essere condannati con forza. Che l’episodio, attendendo sempre le risultanze dell’Autorità giudiziaria, se dovesse essere andato come denunciato da Diop a mio modo di vedere non costituisce un episodio di razzismo ma di mancato rispetto verso un essere umano, a prescindere dal colore della sua pelle. E che quella giuliese, ed è questo il punto fondamentale per cui sono sceso in campo volendo la conferenza stampa, è una comunità civile, aliena da ogni tentazione razzista”.
“Ho anche aggiunto – conclude il sindaco – che nessuno può permettersi di infamare o ingiuriare alcuno, e che questo episodio non doveva essere politicizzato come non doveva esserlo l’altro dell’aggressione da parte di un cittadino di origini senegalesi ai carabinieri, che sono andato a trovare esprimendo loro la solidarietà mia e della città e per i quali ho inviato una nota di elogio al Comando Generale dell’Arma. Passaggi che sono stati giudicati di grande equilibrio, per la pacatezza e per l’assenza di facili isterismi, di irrigidimenti ideologici e di prese di posizione preconcette. Ma la Lega, non innocentemente, sulla questione ci ha voluto mettere la sua bella bandierina. E l’ha piantata proprio per strumentalizzarla a fini elettorali”.