Organismi partecipativi sui quali (e qui arriva una prima precisazione) che erano stati riorganizzati, si legge nella nota, durante l’amministrazione Camaioni “grazie e soprattutto alla pazienza e al lavoro certosino dell’allora consigliere comunale delegato, Marco Ceci”.
Le precisazioni. Nella nota di Città Attiva, associazione che conta tra consiglieri comunali in minoranza, vengono articolati 4 diversi concetti. ” Non tutti i 9 quartieri“, si legge, ” hanno ultimato la loro costituzione ufficiale. Ci risulta che siano solo 7 su 9 quelli che hanno le carte in regola. Alcuni, infatti, non sono riusciti a rinnovare i consigli direttivi e altri non si sono regolarizzati nel rispetto del regolamento vigente. E’ innegabile la fase di ascolto, quella non manca sicuramente: ma poi, alla prova dei fatti, il consigliere delegato non dimostra alcuna autonomia agli strumenti a disposizione per la soluzione dei problemi sollevati nel corso degli incontri”.
I mugugni. “Dai nostri riscontri sul campo”, proseguono i Cittàttivisti, “non ci sembra di percepire questa grande soddisfazione da parte dei componenti dei diversi direttivi. Anzi, da alcune evidenze riscontrabili anche sui social, non mancano situazioni conflittuali generate soprattutto dal fatto che i problemi si trascinano ormai all’infinito. Sappiamo che molti Quartieri aspettano con ansia di tornare ad incontrare l’amministrazione, proprio per capire bene il senso delle promesse fatte un anno fa. Né può essere addotto come pretesto quello della mancanza di fondi, in quanto non reggerebbe”.
Patti di collaborazione.” Forse è sfuggito al consigliere Tassoni, ” si legge ancora, “ma nessun patto di collaborazione è stato messo in piedi dall’attuale amministrazione con i Quartieri che, a quanto pare, sono stati relegati a ruoli da comprimari utili solo se disponibili a organizzare feste, caricando sui loro direttivi eventuali responsabilità che altrimenti sarebbero state in capo all’Ente. Magari si è preferito agevolare qualche associazione nata in periodo elettorale ed allineata in maniera palese all’amministrazione, ma questa è un’altra storia.
Ci spiace che i Comitati di quartiere che sotto la nostra gestione avevano conosciuto una bella stagione di energia positiva, anche grazie all’adozione del Regolamento per la rigenerazione e la cura dei beni comuni urbani ed alla successiva sottoscrizione di patti specifici che hanno portato a riqualificare alcune zone con lavori ancora oggi sotto gli occhi di tutti i cittadini ora abbiano perso la loro centralità. Che siamo messi al centro solo quando disponibili ad assecondare richieste tese a dare visibilità dell’amministrazione”.