A Giulianova, l’assenza delle amministrazioni locali si manifesta anche con i mancati lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi popolari, alimentando un diffuso senso di esclusione e di segregazione. Sì, segregazione percepita e oggettiva, dal momento in cui gli impianti di sollevamento per persone (ascensori o montacarichi) risultano obsoleti e non funzionanti, e ci si trova in presenza di inquilini con gravi disabilità.
Unione Popolare Giulianova, pertanto, continua a denunciare la cattiva gestione – da parte dell’attuale amministrazione comunale – di importanti aree urbane, nonché la mancanza di attenzione nei confronti dell’edilizia residenziale pubblica: le palazzine Ater di via Brodolini (quartiere “Annunziata”) lo dimostrano in maniera evidente.
In compenso, però, abbiamo gli appartamenti sfitti della palazzina di via Bellini, di proprietà della Giulianova Patrimonio, “alloggi di edilizia sociale a canone [in]sostenibile”: 592,49 euro per un appartamento di 62,43 metri quadrati (terrazzo escluso). E pensare che la suddetta palazzina è stata realizzata per rispondere alle esigenze delle fasce più deboli, nell’ambito del programma “Giulianova Urban Regeneration”.
Sta di fatto che, mentre i politici locali e nazionali, ben saldi sulle loro poltrone, si riempiono la bocca con la parola “regeneration”, declinata in varie forme e per mezzo di varie lingue, i livelli di povertà aumentano in maniera inesorabile e di aiuti concreti alle fasce più deboli… neppure l’ombra!
(Radio Azzurra Giulianova – Salvatore Riccardo)