I militanti con la corona d’alloro in testa, vestiti da diverse figure professionali come dottore, ricercatore, avvocato, ingegnere, giovane studente etc. sono saliti su una barca ormeggiata presso il molo srotolando uno striscione con sopra scritto “aiutiamoci a casa
nostra”.
“Gioventù Nazionale, con questa iniziativa dal forte impatto mediatico, vuole denunciare oggi Mercoledì primo Maggio festa dei lavoratori, il dramma che vivono centinaia di migliaia di giovani Italiani che sono costretti ad emigrare ogni anno in cerca di lavoro
il tutto nell’indifferenza dei media e dell’attuale Governo. Secondo i dati dell’AIRE nel 2018 gli emigrati italiani sono stati 285.000 una cifra simile a quella toccata alla fine della seconda guerra mondiale, di questi emigrati il 60% sono giovani tra i 18 e i 35 anni che scappano via dal nostro Paese con la speranza di un futuro migliore, dichiara Francesco Di Giuseppe Vice Presidente di Gioventù
Nazionale ed ideatore della manifestazione.
“I dati OCSE – aggiunge – fanno rabbrividire: l’Italia è all’8 posto mondiale per emigrazione dopo Cina, Siria, Romania, Polonia, India, Messico e Vietnam. Questa fuoriuscita continua e crescente di giovani altamente formati rappresenta un vero depauperamento del capitale sociale, basti pensare che per formare un laureato fino a 25 anni di età sono necessari 170.000euro che salgono a 230.000euro se oltre alla laurea consegue anche il dottorato. Dal 2008 al 2018 sono stati più di 300.000 i laureati espatriati per un costo di 43mld di euro. Mentre la sinistra ed i sindacati sono oggi impegnati ad organizzare concerti con il solito clichè pro immigrazione, pro Europa, pro politicamente corretto, i giovani italiani sono costretti a scappare all’estero, ma non fanno notizia perché non sono africani e non salgono sui barconi, innescando un meccanismo paradossale di razzismo alla rovescia”.
“È giunto il momento di invertire la rotta, di creare sviluppo nel nostro paese, di trattenere in Patria le giovani eccellenze italiane. Fratelli d’Italia si batterà in Europa per difendere il diritto dei giovani italiani a crescere nella nostra nazione”, conclude Di Giuseppe.